2016-08-10 14:59:00

Referendum: 500 milioni ai poveri, polemiche su frase di Renzi


Una dichiarazione, fatta ieri dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervenuto alla Festa dell’Unità di Modena, ha suscitato polemiche non solo nelle opposizioni parlamentari ma nello stesso Partito democratico. Il capo del governo, riferendosi al prossimo Referendum sulla riforma costituzionale, ha detto: “Pensate che bello mettere nel fondo delle povertà i 500 milioni risparmiati sui costi della politica”. Roberta Gisotti ha intervistato Giovanni Ferri, ordinario di economia all’Università Lumsa di Roma:

D. – Prof. Ferri, una frase – quella di Renzi – inopportuna?

R. – Credo inopportuna nei toni più che nella sostanza, perché nella sostanza c’è da applaudire chi prende a cuore il destino dei poveri. Certo, quello che si può dire è che il livello di povertà assoluta in Italia – c’è stato un rapporto dell’Istat pubblicato a luglio – è quantificabile in circa 4 milioni e mezzo di individui e circa un milione e mezzo di famiglie, e stiamo parlando dei numeri più alti di sempre da quando sono stimate queste statistiche. Quindi, bisogna fare attenzione a maneggiare una realtà che politicamente è anche esplosiva. Se si fa il rapporto tra 500 milioni di incremento del fondo anti-povertà e i quasi 5 milioni di poveri, bè, Renzi starebbe dando ai poveri – se ho fatto i conti giusti – circa 10 euro a testa!

D. – In ogni caso, non dovrebbe la politica supportare le promesse e gli atti normativi con le necessarie coperture finanziarie? Questo accade sempre meno …

R. – Mi sembra che la questione sia quella di come si sia creata questa crisi, che è una crisi che da finanziaria è diventata economica e da economica è diventata una crisi sociale; mi sembra che ci si debba chiedere tante cose in merito. Una cosa che rileva l’Istat, per esempio, è che l’incidenza della povertà si sta espandendo molto al Nord, si sta diffondendo molto più nei centri urbani che in quelli rurali e sta colpendo di più le famiglie numerose … E mi sembra che un intervento generico di 500 milioni risparmiati dalla politica dati al fondo anti-povertà non sia all’altezza del problema. Comunque, credo che il Referendum vada giudicato sulla tematica dell’opportunità della Riforma costituzionale, sul tema specifico. Certamente si è trattata di una dichiarazione forse al di sopra delle righe.

D. – A fronte, appunto, di una situazione di sofferenza economica nel Paese, enti e associazioni, pubbliche e private, presenti sul territorio denunciano il venire meno progressivo di fondi e sappiamo che queste associazioni ed enti sono sovente l’unico riferimento di gravi disagi sociali che sono certamente cresciuti …

R. – Si tratta di un panorama molto sconfortante: come dire, fa parte anche del dibattito politico, di toccare certi aspetti, anche in maniera un po’ superficiale, approssimativa; però, andare a toccare l’aspetto dei poveri in una fase così delicata, è stato abbastanza inopportuno e credo che sia nell’interesse del Paese e del destino stesso del quesito referendario che la campagna pro e contro non sia impostata su questioni del tutto estranee a quello che è il merito del quesito referendario.








All the contents on this site are copyrighted ©.