2016-08-10 17:29:00

Migranti, da Ventimiglia a Milano: accoglienza a rischio?


“La situazione è ora sotto controllo. E’ gestita al meglio”. Il vicesindaco del comune di Ventimiglia, l’avvocato Silvia Sciandra, parla all'indomani delle proteste dei migranti bloccati alla frontiera con la Francia. “L’apertura del campo della Croce Rossa – spiega Sciandra – ha consentito di individuare un luogo idoneo sia per il pernottamento sia per la mensa. E questo ha risolto parte del problema. Prima la gente era alloggiata sotto i ponti, lungo i greti dei torrenti, in condizioni davvero disumane.  Ora ci sono anche nuclei familiari e mamme con i bambini accolti dalla Parrocchia di Sant'Antonio,  la prima istituzione a mettersi a disposizione fin dalla prima ora”.

Cosa chiedono i migranti, per la maggior parte eritrei? Il vicesindaco risponde senza indugio: “Vogliono solo passare. Andare in Francia o negli altri Paesi del Nord Europa. Non vogliono certo rimanere in Italia”.

Anche Milano, in queste ore, denuncia difficoltà nella gestione dei nuovi arrivi, sempre più numerosi. E mentre il sindaco Giuseppe Sala conferma l’apertura di una caserma, la Montello di via Caracciolo, precisa con decisione che non ci si trova davanti ad un fenomeno  emergenziale:”Questa è una questione strutturale, non è che tra due settimane sarà diverso”.

“Una cosa però  è certa- racconta Alberto Sinigallia, presidente della Fondazione Progetto Arca, una delle onlus maggiormente impegnate nell’accoglienza a Milano -: dare ospitalità ai profughi sta diventando sempre più impegnativo. Accanto ai 782 posti che offriamo in base a convenzioni stipulate con comune e prefettura ne stiamo mettendo a disposizione altri 600 in totale gratuità. Ma l’aumento dei numeri, di giorno in giorno, sta mettendo a dura prova le nostre casse”.

Flavio Di Giacomo, portavoce per l’Italia dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, svela come in realtà “il fenomeno dei migranti pronti ad attraversare l’Italia per raggiungere il Nord Europa sia numericamente in diminuzione rispetto agli anni passati”. “Soprattutto – aggiunge- rispetto a due anni fa quando abbiamo visto arrivare nel nostro Paese tanti siriani. Oggi,  di siriani non ne arrivano quasi più: la maggioranza dei migranti che sbarcano sul nostro territorio proviene dall'Africa Occidentale e quasi tutti aspettano sul nostro territorio  l’esito della richiesta d’asilo”. Che molto spesso si perde nella lentezza della burocrazia italiana innescando tensioni difficili da gestire.








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