Una campagna elettorale libera dalla “retorica dell’odio e della paura” e improntata a un “dialogo rispettoso” con gli avversari. È quanto chiedono 5.671 religiose americane in una missiva consegnata lunedì scorso ai candidati alle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
Non demonizzare l’avversario
“Chiediamo semplicemente che tutti coloro che aspirano
a dirigere il Paese si astengano da un linguaggio irrispettoso, disumanizzante e demonizzante”
e di “cercare il bene comune, di desiderare solo il bene per gli altri e di presentare
le proprie verità con convinzione, ma anche con umiltà”, si legge nella lettera scritta
dalla Leadership Conference of Women Religious (Lcwr), un’organizzazione che rappresenta
circa l’80 per cento delle 49mila religiose negli Stati Uniti.
Il fine della politica è il perseguimento del bene comune
Il testo – riferisce l’agenzia Cns - ricorda l’esortazione
rivolta da Papa Francesco ai membri del Congresso degli Stati Uniti , nel settembre
2015, “a salvaguardare e a garantire la dignità” dei cittadini americani “nell’instancabile
ed esigente perseguimento del bene comune, che è il fine di ogni politica”.
Non si può lasciare che vincano le voci dell’odio e della paura
Per le religiose americane, purtroppo, la politica
oggi è invece sempre più condizionata “da interessi particolari e caratterizzata da
una retorica meschina”, in un sistema “paralizzato dall’estremismo ideologico e da
un eccessivo spirito partigiano”. “Troppo spesso i contendenti fanno appello agli
istinti più bassi e soffiano sul fuoco delle paura che distruggono il tessuto della
nazione”, denuncia la lettera, senza indicare esplicitamente gli eccessi e gli attacchi
verbali dei candidati che stanno segnando questa campagna elettorale. “Non possiamo
lasciare che vincano le voci dell’odio e della paura”, concludono le religiose. (L.Z.)
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