2016-08-11 13:30:00

Zambia al voto tra tensioni politiche e crisi economica


Elezioni generali nello Zambia, dove gli elettori sono chiamati a rinnovare il parlamento, la presidenza della Repubblica e ad esprimersi attraverso un referendum su alcuni emendamenti alla Costituzione. Il Paese, situato al centro dell’Africa australe, dopo anni di stabilità e di crescita, deve affrontare questo tornata elettorale in un clima di tensioni politiche e in piena stagnazione economica dovuta al crollo del prezzo del rame. Il servizio Marco Guerra:

Una tensione senza precedenti  ha segnato la campagna elettorale che ha portato al voto generale dell'11 agosto in Zambia. La stessa commissione elettorale ha chiesto più volte lo stop alle violenze e ha sospeso le attività politiche in alcune aree del Paese. L’opposizione ha denunciato numerosi attacchi e il bavaglio ai media locali imposto dal governo, tuttavia anche secondo gli osservatori internazionali il voto potrà svolgersi in modo regolare. I candidati più accreditati sono il presidente uscente Edgar Lungu, che è stato in carica solo per un anno e mezzo, e l’uomo d'affari Hakainde Hichilema, leader del partito d’opposizione Partito Unito per lo Sviluppo Nazionale. Lungu, che guida il partito di governo ‘Fronte patriottico’, è entrato in carica nel gennaio 2015 dopo la morte del presidente Michael Sata nell’ottobre del 2014.

Hichilema è tutta l’opposizione hanno cercato di cavalcare il clima di malcontento per un economia che, negli ultimi due anni, è cresciuta ben al di sotto delle attese per via del crollo del prezzo del rame, materia prima di cui lo Zambia è il secondo esportatore del continente africano. Per l’anno in corso è prevista una crescita del 3,7 percento del Pil a fronte di un’inflazione che supera i 20 punti percentuali.

I sondaggi prevedono un testa a testa tra i due principali candidati. E nelle scorse settimane i vescovi del Paese hanno lanciato un appello ad un voto pacifico "armandosi" solo della scheda elettorale. Lo Zambia ha una popolazione di 16 milioni di abitanti ed è definita come una nazione cristiana dalla stessa Costituzione del 1996. È cristiano infatti quasi il 90% della popolazione dello Zambia, di cui il 20% cattolici. Nel quadro regionale dell’Africa Australe resta un Paese considerato stabile.

Per un commento sul contesto politico ed economico dello Zambia abbiamo raccolto l’analisi dell’africanista Raffaele Masto:

R. -  Stranamente per lo Zambia – e dico stranamente perché lo Zambia è un Paese abbastanza stabile politicamente almeno fino ad ora, un Paese in cui i presidenti che perdono le elezioni lasciano il posto a chi ha vinto - questa campagna elettorale è stata forse la più violenta della storia recente del Paese. Violenta perché c’è stata una forte opposizione tra il Fronte patriottico del presidente in carica Edgar Lungu e i suoi rivali dell’Unione per lo sviluppo del suo rivale, il presidente Hichilema. Campagna elettorale segnata appunto da violenze anche per la tendenza del presidente in carica a reprimere, a fare pressioni, per esempio anche sui media, perché non ci fossero contestazioni al suo operato. Questa tendenza del presidente in carica ha creato un clima veramente surriscaldato. In realtà il vero motivo di questa campagna elettorale così tesa è il fatto che lo Zambia, uno dei “Paesi miracolo” dal punto di vista economico in Africa, in realtà sta vivendo una forte crisi economica e chi paga di più queste situazioni è chi è al potere.

D. - Si tratta di elezioni generali e si vota anche per decidere su alcuni emendamenti alla Costituzione. Perché questo voto è importante? Che cosa viene chiesto ai cittadini?

R. - Principalmente l’articolo sul quale viene chiesto un emendamento è quello che riguarda la maggioranza per ottenere la vittoria nelle elezioni,  il 50 percento come è un po’ dappertutto. Su questo Egdar Lungu si è fortemente opposto, secondo molti proprio perché lui teme di non raggiungere questo risultato.

D. - Quali sono le sfide che aspettano il nuovo presidente dello Zambia e il nuovo parlamento? Chi andrà ai vertici dello Stato quali temi troverà nell’agenda di governo?

R. - Questo è il vero tema elettorale alla fine. Lo Zambia, Paese tra i più virtuosi del continente africano sia dal punto di vista politico sia dal punto di vista economico, in questi anni ha conosciuto una crescita quasi a due cifre della sua economia e poi improvvisamente, come sempre avviene, cambia il vento, c’è la crisi economica e cadono i prezzi delle materie prime sui mercati internazionali. Ricordiamo che lo Zambia è tra i  maggiori esportatori al mondo di rame,  materia prima fondamentale anche oggi come lo era cento anni fa quando si diffondeva l’elettricità e la luce. Il suo prezzo sui mercati internazionali non è più quello di un tempo. Uno dei motivi della crisi economica del Paese è questo, e quando  - questo accade in molti Paesi africani che fanno fatica a diversificare quando hanno una risorsa che può risolvere i problemi della loro economia - cade il prezzo, allora cominciano i problemi. È un po’ il caso dello Zambia che dovrà affrontare principalmente questo problema e dovrà saper rispondere alle delusioni di una popolazione che vedeva nello sviluppo economico, nella crescita e nella stabilità del Paese, una possibilità di raggiungere i livelli di benessere più alti di quelli che invece ha in questo momento.








All the contents on this site are copyrighted ©.