2016-08-13 07:00:00

Forum sociale, Nigrizia: il Nord fermi sfruttamento del Sud


Prosegue a Montréal, in Canada, il Forum Sociale mondiale che si sta svolgendo sul tema “Un altro mondo è necessario, insieme diventa possibile”. Per la prima volta l’evento, che riunisce associazioni e movimenti provenienti da tutto il mondo, si tiene in un Paese industrializzato. Amedeo Lomonaco ne ha parlato con padre Efrem Tresoldi, presente al Forum e direttore della rivista comboniana “Nigrizia”:

R. – La scelta, per la prima volta di una città nel mondo occidentale, è stata decisa per il fatto che molti dei problemi del Sud del mondo hanno le proprie radici qui, nel Nord. Direi in modo anche molto esplicito: il Canada è una delle Nazioni del Nord del mondo che ha grossi investimenti minerari nel Sud, in Africa, in America Latina … Il significato della scelta di Montréal è proprio quello di indicare che la soluzione dei problemi del Sud del mondo deve anche partire da qui, dal Nord del mondo. In una regione dove, appunto, ci sono queste grandi compagnìe che portano avanti lo sfruttamento delle risorse del Sud del mondo, lasciando poco alla gente del posto e inquinando l’ambiente, violando i diritti umani. E quindi il significato è proprio questo: creare una maggiore presa di coscienza nel Nord del mondo riguardo ai tanti problemi e conflitti, anche armati, che avvengono nel Sud del mondo dove le potenze occidentali, ma anche quelle emergenti dell’Asia, portano avanti questo sfruttamento scriteriato, violando anche i diritti ambientali. 

D. – Dunque dal Forum sociale mondiale si eleva questo grido, spesso di dolore e di sofferenza, del Sud del mondo. Ma il Nord del mondo è pronto a un cambio radicale, a un esame di coscienza? 

R. – Non è certamente pronto. Anche se ci sono – e continuano a lavorare – molti movimenti, organismi non governativi impegnati a promuovere questa sensibilizzazione, anche per il fatto che non è soltanto per il bene dei popoli del Sud del mondo che dobbiamo impegnarci. Dobbiamo impegnarci anche per il pianeta stesso che soffre. Quindi, le conseguenze di una economia, indirizzata solamente al profitto e al capitale, sono deleterie per tutti, non soltanto per il Sud del mondo: sappiamo come questa economia basata sulla combustione dei fossili porti veramente al surriscaldamento del pianeta con tutte le conseguenze dei cambiamenti climatici. 

D. – Qual è il bilancio a 15 anni dal primo Forum che si è tenuto nel 2001 in Brasile a Porto Alegre? 

R. – Il bilancio di questi 15 anni, dal primo World Social Forum in Brasile, è che questo mondo nuovo, questo altro mondo è possibile. Ma è necessario solo se lavoriamo insieme: questa è un po’ la parola chiave. E' questo “insieme”. Si deve, cioè, cercare di metterci in rete con tante altre organizzazioni che lavorano con lo stesso intento, al di là delle diversità di fede o di credenze. Si deve essere uniti dallo stesso ideale di un’economia sostenibile dal punto di vista dei diritti umani. Un'economia sostenibile ed equa anche per quanto riguarda le risorse della Terra. Quindi, questo “insieme” diventa un po’ un richiamo ad una maggiore collaborazione e cooperazione tra vari enti e organizzazioni impegnati per la giustizia sociale e ambientale.








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