Sarà il tema “Crisi migratoria e famiglia” l’argomento centrale del summit dei presidenti e dei rappresentanti delle Conferenze episcopali dell’Europa centro-orientale, in programma a Bratislava, in Slovacchia, l’8 ed il 9 settembre prossimi. Quattordici i Paesi rappresentanti, ormai tutti post-comunisti, come l’Albania e Lituania. Presenti anche due porporati: il card. Péter Erdő, Presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, e il card. Dominik Duka, arcivescovo metropolita di Praga.
Europa riscopra le sue radici cristiane
“L’incontro – spiega don Anton Ziolkovsky, segretario
esecutivo della Conferenza episcopale slovacca (Ces) – sarà il nostro contributo comune
alla ricerca di una soluzione alla crisi migratoria e alla crisi della famiglia. Il
summit sarà anche l’espressione dell’impegno ad approfondire la cooperazione tra i
Paesi dell’Europa centrale ed orientale”. “L’Europa – continua infatti don Ziolkovsky
– dovrebbe ritornare alle sue radici cristiane e realizzare una politica demografica
efficace”. Dal suo canto – aggiunge – “la Chiesa Cattolica vuole contribuire all’integrazione
europea e ad alleviare la tensione sociale. Pregheremo per tutti coloro che soffrono
a causa di guerre o terrorismo”.
La Slovacchia, presidente di turno del Consiglio europeo
Soddisfazione per l’alto numero di adesioni all’incontro
viene poi espressa dal Segretario esecutivo della Ces: “Questo è un segno dell’impegno
delle Conferenze episcopali europee affinché la voce della Chiesa cattolica sulle
problematiche attuali risuoni più forte”, soprattutto ora che “la Slovacchia è presidente
di turno del Consiglio dell’Ue”. Infine, don Ziolkovsky sottolinea che “la riunione
episcopale si terrà poco prima dell’incontro dei capi di Stato e di governo dei Paesi
dell’Unione Europea, in programma proprio a Bratislava per il 16 settembre”. (I.P.)
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