In Colombia, il governo ferma il progetto di revisione dei libri scolastici contenente la promozione e l’implementazione dell’ideologia gender. È stata, quindi, ascoltata la voce della gente scesa in piazza con manifestazioni imponenti in tutto il Paese e anche quella della Chiesa cattolica che in diverse occasioni aveva difeso la libertà di scelta dei genitori in campo educativo e la tutela della famiglia basata sul matrimonio tra uomo e donna. Il servizio di Isabella Piro:
Risultato positivo, dopo le manifestazioni
di piazza
Soddisfazione: questo il sentimento espresso dai vescovi
della Colombia in una nota ufficiale diffusa dopo che il governo ed il Ministero nazionale
dell’Educazione hanno stabilito di fermare la revisione dei libri di testo scolastici
con riferimenti alla cosiddetta “ideologia gender”. La decisione dello Stato arriva
dopo che, nei giorni scorsi, si sono svolte numerose manifestazioni nazionali in difesa
della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna e della libertà dei genitori
di educare i figli secondo le proprie convinzioni morali. In particolare, i presuli
si congratulano per la massiccia adesione alla manifestazioni di piazza, in particolare
per quella svoltasi il 10 agosto in diversi punti del Paese.
Alla base della sana convivenza, c’è il
rispetto per l’altro
Ribadendo l’importanza della famiglia, “cellula fondamentale
della società”, i presuli sottolineano che “un valore fondamentale per la sana convivenza
è il rispetto per ogni essere umano, indipendentemente da razza, sesso, orientamento
sessuale, nazione o famiglia di provenienza, lingua, religione ed opinione politica”.
Poi, la Chiesa di Bogotà sottolinea di non essere contraria alla revisione dei libri
di testo scolastici di per sé, purché essa avvenga “nel rispetto dell’autonomia delle
istituzioni educative e con la partecipazione di presidi, docenti, genitori, studenti
e tutto il settore educativo”.
Non attentare alla dignità della persona
umana
L’obiettivo, infatti, deve essere quello “di costruire
ambienti liberi da violenze e discriminazioni che attentano alla dignità della persona
umana”. Di qui, il richiamo ai genitori ad “assumersi, con vera responsabilità, la
missione di essere i primi educatori dei loro figli secondo coscienza, ed a partecipare
attivamente a tutti processi collegati con la loro formazione”.
Appello a dialogo sereno e rispettoso,
in nome del bene comune
Infine, in risposta all’appello al dialogo lanciato
dal capo dello Stato, Juan Manuel Santos Calderón, i vescovi colombiani ribadiscono
di essere “sempre disposti al confronto sereno, riflessivo e rispettoso con le istituzioni
statali” ed esortano tutti i colombiani ad impegnarsi nella costruzione di “un ideale
comune per il Paese, una visione chiara della nazione in cui tutti si possano identificare”.
Gli appelli di Papa Francesco contro le
“colonizzazioni ideologiche”
Da ricordare che anche Papa Francesco, in diverse
occasioni, ha messo in guardia dalla “ideologia di genere”. L’ultimo appello, in senso
cronologico, risale al 27 luglio scorso. Papa Francesco è in viaggio apostolico in
Polonia e incontrando i vescovi polacchi nella Cattedrale di Cracovia, sottolinea:
“In Europa, in America, in America Latina, in Africa, in alcuni Paesi dell’Asia, ci
sono vere colonizzazioni ideologiche. E una di queste - lo dico chiaramente con “nome
e cognome” - è il gender! Oggi ai bambini – ai bambini! – a scuola si insegna questo:
che il sesso ognuno lo può scegliere. E perché insegnano questo? Perché i libri sono
quelli delle persone e delle istituzioni che ti danno i soldi. Sono le colonizzazioni
ideologiche, sostenute anche da Paesi molto influenti”.
Inquietante imposizione del pensiero unico
Un altro richiamo si trova nell’Esortazione apostolica
post-sinodale “Amoris Laetitia” in cui, al numero 56, il Papa scrive: “E’ inquietante
che alcune ideologie di questo tipo, che pretendono di rispondere a certe aspirazioni
a volte comprensibili, cerchino di imporsi come un pensiero unico che determini anche
l’educazione dei bambini”.
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