2016-08-18 12:38:00

Galantino: prevalga buonsenso, nessuna paura per il burkini


La paura del burkini “appare strumentale. Dobbiamo imparare a vivere insieme”: così mons. Nunzio Galantino commenta la scelta della Francia di vietare, in spiaggia, l’abbigliamento musulmano femminile. In un’intervista al “Corriere della Sera”, il segretario generale della Cei invita alla “conoscenza di simboli di altre culture ed alla loro accettazione, quando non ledano le esigenze della sicurezza”. Il servizio di Isabella Piro:

Andare oltre “le banalità e le strumentalizzazioni”, lasciandosi guidare da “ragionevolezza e responsabilità”: è questo l’auspicio di mons. Galantino, di fronte al dibattito scatenato, in Francia, dal divieto del burkini sulle spiagge. Un divieto partito dai sindaci della Costa Azzurra e rilanciato dal ministro dell’Interno, Manuel Valls, in nome della laicità dello Stato, della sicurezza e dell’igiene.

Tutelare libertà di religione, coscienza ed opinione
“Ogni persona ha diritto a mostrare la propria fede anche nell’abbigliamento, se lo ritiene opportuno – dice mons. Galantino – Si vigili che non vi siano usi strumentali dei simboli religiosi, ma se ne garantisca la piena libertà”, legata alla “libertà di coscienza, di opinione e di religione”. Infatti, continua il segretario generale della Cei, “la libertà da riconoscere ai simboli religiosi va considerata alla pari della libertà di esprimere i propri convincimenti e di seguirli nella vita pubblica”.

Richiamo al buonsenso, anche per i musulmani
Di qui, il richiamo del presule al “buonsenso” perché “è difficile immaginare che una donna che entra in acqua stia realizzando un attentato” ed è “paradossale che ci si allarmi” per una donna “troppo vestita” che fa il bagno al mare. Altrettanto buonsenso, però, mons. Galantino lo chiede alle comunità musulmane, affinché la libertà che rivendicano per seguire le proprie tradizioni “non limiti la nostra sicurezza”.

Uccisione di padre Hamel, “un fatto mostruoso”
L’intervista del “Corriere della Sera” si allarga, poi, ai recenti attentati in Francia e, in particolare, alla morte di padre Jacques Hamel, sgozzato in Chiesa, sull’altare: “È stato un fatto mostruoso”, dice mons. Galantino, esprimendo poi apprezzamento per “la buona reazione di condanna di quel gesto da parte di ambienti musulmani”. Si è trattato di una reazione “non ancora sufficiente – specifica il presule – ma più forte rispetto ad ogni precedente occasione”.

Sì a costruzione di nuove moschee, ma controlli severi sul loro uso
Quanto alla presenza di musulmani in Chiesa, in segno di solidarietà, il segretario generale della Cei afferma: “Si possono trovare modalità meno invasive, ma ugualmente forti e significative. Non è necessario che l’abbraccio avvenga in Chiesa o in moschea”. Ed alla costruzione di nuove moschee in Italia, mons. Galantino si dice favorevole, purché ci siano “controlli severi dell’uso” che se ne fa. Perché – conclude – “il musulmano che si vede negare il diritto a pregare in un luogo dignitoso è più vicino alla radicalizzazione di uno che si vede accolto in quell’esigenza prioritaria”.








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