2016-08-20 13:59:00

Al Meeting una mostra sul restauro della Basilica della Natività


Il Meeting di Rimini propone un’altra interessante mostra sul restauro, in corso da tre anni, della Basilica della Natività a Betlemme. Un restauro che vede la partecipazione delle tre confessioni cristiane che gestiscono il luogo di culto: cattolici, greco-ortodossi e armeni apostolici. Luca Collodi ha sentito il coordinatore dei lavori, Giammarco Piacenti:

R. – Credo che le condizioni della Basilica fossero talmente difficili, in questo momento, che le tre confessioni che sono lì avevano veramente voglia di metterla a posto e di fermare questo terribile degrado.

D. – Che tipo di lavori vengono fatti sulla Basilica?

R. – Intanto, togliendo la pioggia che si infiltrava dal tetto: era un disastro vero. Quando si verificavano le “bombe d’acqua”, la chiesa si riempiva d’acqua e la portavano fuori con le pompe. Poi sono stati restaurati gli intonaci parietali, i mosaici parietali del periodo crociato, che sono, tra l’altro, veramente meravigliosi; abbiamo finito adesso il nartece e abbiamo iniziato il lavoro delle colonne, per le quali l’Autorità nazionale palestinese ha lanciato una campagna di raccolta fondi che si intitola: “Adotta una colonna”.

D. – Un lavoro che mette insieme anche persone di diverse fedi e di diverse realtà …

R. – Ci sono tanti ragazzi che lavorano, da parte palestinese, che sono nel nostro gruppo, sono di religione musulmana; comunque, la Basilica di Betlemme ha sempre ricevuto grande rispetto da parte della religione musulmana: è storico, questo; è sempre stata preservata, non è mai stata distrutta da loro né da tutte le invasioni che ha subito.

D. – I pellegrinaggi sono comunque aperti, nonostante i lavori all’interno della Basilica …

R. – E’ stata una delle cose che noi abbiamo cercato di portare avanti fin dall’inizio: abbiamo lavorato la notte pur di non chiudere la chiesa nemmeno un giorno.

D. – Che previsioni ci sono, per terminare i lavori?

R. – I lavori dovrebbero terminare in meno di tre anni: crediamo che possa essere rispettata una tempistica di questo tipo.

D. – I vostri lavori che cosa hanno portato in più alla conoscenza storica?

R. – Questi lavori sono stati l’occasione per uno studio molto più approfondito sulla chiesa dal punto di vista storico, archivistico, archeologico e sono venute fuori tante novità importanti. Una di queste è il settimo angelo, che è la più evidente; ma ci sono tanti piccoli particolari storico-artistico che sono interessantissimi.

D. – Ci sono pericoli per i pellegrini in Terra Santa, oggi?

R. – Non c’è nessun pericolo per i pellegrini in Terra Santa. Noi siamo giù da tre anni: non è mai stato toccato uno straniero. I pellegrini possono visitare tutta la Terra Santa senza nessun tipo di problema.








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