2016-08-20 12:00:00

I vescovi: profughi a Nauru, inaccettabile politica australiana


La Chiesa in Australia ha lanciato un forte appello al governo di Canberra in difesa dei diritti e della dignità di alcune centinaia di profughi deportati a Nauru, una sperduta isola del Pacifico, da dove è impossibile fuggire. I migranti sono abbandonati a se stessi o sottoposti ad abusi e maltrattamenti, in particolare i minori. Salvatore Tropea ha intervistato padre Maurizio Pettenà, direttore dell’Ufficio cattolico australiano per i migranti:

R. – Il governo, attraverso il ministro dell’Immigrazione, Peter Dutton, ha escluso la possibilità di dare accoglienza in Australia ai circa 854 rifugiati. Alla Chiesa cattolica, ma anche ad altre organizzazioni, interessa e preoccupa soprattutto il fatto che oltre la metà delle accuse che stanno emergendo siano relative ad abusi a vario livello perpetrati contro i bambini. Quindi, attraverso l’ufficio competente della Conferenza episcopale dei vescovi dell’Australia, la Chiesa ha mandato un messaggio al ministro dell’Immigrazione, nel quale afferma che bisogna guardare alla situazione che si è creata a Nauru e fare il possibile per ridurre la sofferenza. Quello che a noi interessa soprattutto è che la risposta del governo – qualsiasi esso sia – a coloro che cercano asilo in Australia rispetti in primo luogo la dignità umana. È un problema complesso, che richiede una risposta adeguata; ma quest’ultima deve essere più umana. In ogni caso, attraverso la Conferenza episcopale, abbiamo chiarito che siamo contrari a qualsiasi forma di detenzione prolungata e a tempo indefinito. E siamo contrari a una detenzione “offshore”, ossia al di fuori dell’Australia, perché questa lede la dignità della persona. Ed è invece di importanza imperativa che la dignità della persona umana venga sempre posta in primo piano. Riteniamo che l’approccio attuale del governo australiano sia moralmente inaccettabile. Il ministro dell’Immigrazione ha detto che non c’è nessuna fretta di chiudere questi centri; ma noi, come Chiesa, insistiamo invece sul fatto che una soluzione sia trovata il prima possibile.

D. – Quali sono le alternative più fattibili e concrete per aprire le porte a chi richiede asilo?

R. – Abbiamo detto che ci sono comunità cattoliche, religiose, e gruppi in Australia ­– e questo lo abbiamo sempre chiarito – che hanno offerto assistenza a coloro che sono “autentici” rifugiati. Noi abbiamo quindi chiesto al ministro che si faccia tutto il possibile per trovare quanto prima un Paese sicuro, dove queste persone possano continuare a vivere con dignità, in maniera umana, secondo quello che è l’insegnamento del Vangelo, la tradizione e l’insegnamento cattolico-sociale della Chiesa. Perché portare avanti questa situazione diventa inaccettabile da un punto di vista umano. Noi proponiamo quindi delle soluzioni alternative: per esempio, bisogna coinvolgere le nazioni interessate in una riflessione reciproca sui luoghi in cui si possano stabilire dei centri di sicurezza e nei quali possano essere convogliate le persone che devono cercare asilo da un’altra parte. In tal modo, queste persone sanno che ci possono essere dei centri nei quali la loro richiesta possa essere esaminata e in cui sia possibile ricevere velocemente una valutazione. Bisogna uscire fuori dall’interesse politico; dal guardare al rifugiato solo come una “liability” – “ci guadagno o ci perdo” – ed entrare invece in un altro tipo di discorso: quello che tutti insieme dobbiamo fare, è concentrare la possibilità di riflessione e di azione sulla persona umana, che poi per noi cristiani diventa l’immagine di Dio. In questo momento non ci sono vie alternative. Noi stiamo insistendo proprio sul fatto che il Vangelo della misericordia è il cuore che accetta le miserie umane come politica alternativa. Sono convinto che prendere l’alternativa del Vangelo, della Dottrina Sociale della Chiesa, come politica alternativa, possa aiutare in quella riflessione, riconducendola al di fuori della sola “liability” politica e riportare il discorso su un campo etico.








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