2016-08-22 11:50:00

Pellegrinaggio mariano nazionale in Benin


Si è conclusa ieri, domenica 21 agosto, la 62.ma edizione del pellegrinaggio mariano nazionale del Benin nel Santuario di Dassa-Zoumé, uno dei maggiori appuntamenti per i cattolici del Paese. Ce ne parla Jean-Baptiste Sourou:

Come tutti gli anni, nella domenica dopo l’Assunta, i fedeli cattolici del Benin si sono recati numerosi al Santuario di Nostra Signora di Arigbo a Dassa-Zoumé. Erano più di 15.000, molti dei quali provenienti dai Paesi limitrofi, come il Togo, la Nigeria, il Niger, il Burkina Faso, la Costa d’Avorio, e persino dalla Francia e dall’Italia.  Alcuni dei pellegrini erano lì già da venerdì scorso per prepararsi alla preghiera, all’ascolto della Parola, delle catechesi, e per la celebrazione dei sacramenti. Il tema di quest’anno è stato “Maria, Mater Misericordiae”: Maria, madre della Misericordia.

L’ospite d’onore della Conferenza episcopale del Benin è stato il cardinale Philippe Ouédraogo, arcivescovo di Ouagadougou, in Burkina Faso. E’ stato lui a presiedere la solenne concelebrazione eucaristica di domenica, a cui hanno partecipato tutti i vescovi del Benin, il nunzio apostolico nel Benin e nel Togo, mons. Brian Udaigwe, e circa 500 presbiteri. Nell’assemblea erano presenti anche dei membri del governo, deputati e capi tradizionali.

L’omelia del cardinale Ouédraogo si è suddivisa in tre momenti: l’universalità della salvezza portataci da Cristo, le condizioni di accesso al Regno di Dio e la figura di Maria, Madre di Misericordia e Stella che brilla sul nostro cammino.

Il porporato ha ribadito che "non è l’appartenenza ad un popolo, ad una razza o a una pratica religiosa, che ci dà la garanzia di entrare nel Regno di Dio. Non ci si può avvalere di presunti legami con Gesù, come l'aver mangiato con lui, predicato nel suo nome o l'aver esercitato delle responsabilità ecclesiali. L’accesso al Regno di Dio sarà concesso solo a coloro che nella loro vita avranno fatto del bene. Rivendicare il titolo di discepoli di Gesù, dirsi cristiani, non serve a niente se non cambiamo atteggiamento, se non ci convertiamo per vivere secondo il Vangelo dell’amore e della misericordia”, ha ricordato ai fedeli. “Il discepolo, il cristiano autentico” - ha aggiunto - “è colui che si sforza di entrare dalla porta stretta, vivendo secondo i valori del Vangelo di amore e di misericordia, secondo l’insegnamento della Chiesa, la volontà di Dio e i suoi comandamenti”.

Proseguendo l’omelia, il cardinale Ouédraogo ha ribadito che “l’universalità del dono della Salvezza va di pari passo con l’esigenza di rispondere alla chiamata di Dio con una vita di abbandono alla grazia. E in questo senso tutto l’insegnamento della Parola di Dio di questa domenica si condensa nella figura della Beata Maria, Nostra Signora di Arigbo, che egli ha chiamato 'Madre della Misericordia, Stella che brilla sul nostro cammino'”.

Il celebrante ha esortato i pellegrini a “donare, sull’esempio di Maria, agli uomini del nostro tempo la possibilità di contemplare e sperimentare attraverso le opere di misericordia, quella presenza amorevole di Dio che cambia la vita, come ci raccomanda il Santo Padre, in maniera particolare durante questo Giubileo della Misericordia”.

Le offerte sono state portate all’altare in una processione di danze e canti tradizionali, offrendo cosi un tocco d’inculturazione. Al termine della Messa, animata da vari cori in diverse lingue, provenienti da tutte le diocesi del Benin, molti fedeli si sono fermati per le devozioni personali o comunitarie fino a tarda serata.








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