Anche la Croce Rossa Italiana è intervenuta per dare i primi soccorsi alla popolazione terremotata. Al microfono di Maria Carnevali due esponenti dell'organismo: Fabio Cecconi, presidente del comitato regionale delle Marche,e Tommaso Della Longa, portavoce del presidente nazionale della Croce Rossa italiana:
D. - Fabio Cecconi, ci sono difficoltà nei soccorsi?
R. – Purtroppo, siamo in un territorio così frastagliato e ampio che ci sono un po’ di difficoltà per poter raggiungere tutti. È difficile anche intervenire nei piccoli centri, dove non sono necessari grandi mezzi, ma servono anche le mani per andare a cercare le persone che ancora non sono state liberate. Queste sono le complessità. Si tratta poi anche di paesi piccoli, dove – purtroppo – è ancora periodo di vacanza, e quindi le famiglie erano ancora lì.
D. – Tommaso Della Longa, come avete strutturato i soccorsi nelle zone laziali?
R. – Come Croce Rossa, subito dopo il terremoto, la nostra priorità ha riguardato le squadre di soccorso e le ambulanze. Dai nostri centri di emergenza di Roma e Avezzano sono partite due colonne mobili per portare le cucine da campo: c’è bisogno di dare un pasto caldo alle persone che sono rimaste senza casa. I prossimi passi saranno da verificare quando, nelle prossime ore, si riuscirà a fare un punto della situazione e dei danni reali. Oltre agli aiuti materiali, sicuramente uno dei tratti più importanti in queste situazioni è il supporto psicologico.
D. – C’è qualche richiesta che fate?
R. – Da una parte abbiamo aperto una raccolta fondi che si può trovare sul nostro sito. Dall’altra parte, abbiamo chiesto di non mettersi in marcia sulla Salaria, aprire le connessione Wi-Fi senza password e non sovraccaricare le telecomunicazioni. In questi momenti, la macchina del soccorso deve avere la priorità.
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