2016-08-25 11:53:00

Meeting di Rimini 2016, il bilancio di Emilia Guarnieri


Chiude oggi i battenti il Meeting per l'amicizia tra i popoli promosso a Rimini come ogni anno da Comunione e Liberazione. Il tema di questa edizione "Tu sei un bene per me" ha portato a riflettere sui valori della misericordia e dell’accoglienza nell’anno del Giubileo, con tanti ospiti e testimoni. Il nostro inviato Alessandro Guarasci ha chiesto un bilancio alla presidente della Fondazione del Meeting, Emilia Guarnieri:

R. – Il tema del “tu”, come dire, si è diffuso tra tutti coloro che hanno partecipato come relatori, come organizzatori di mostre e nel pubblico con una unanimità. E’ stato un grande coro che è come se avesse riscoperto la inevitabilità del “tu”.

D. – Quante persone sono venute agli incontri e quanti personaggi avete ospitato?

R. – Sono sostanzialmente confermati i dati dello scorso anno (800 mila, ndr). Per quanto riguarda il numero dei personaggi, siamo come sempre su alcune centinaia.

D. – Quanto ha cambiato la vostra agenda il terremoto? Insomma, anche i terremotati sono un “tu” per voi...

R. – Assolutamente sì. Direi, in questo momento, siano quasi il primo “tu”, perché dolore e sofferenza sono la provocazione della realtà più immediata. Come ha cambiato la nostra agenda? Io penso che la prima cosa sia stata che ognuno di noi ha pregato appena lo ha saputo. Anche perché il terremoto, qui a Rimini, la notte lo abbiamo sentito. Quindi è stata una preghiera nei confronti di chi è maggiormente nella sofferenza, perché poi la cosa non è finita. Ha cambiato l’agenda nel senso che abbiamo coinvolto il pubblico su questo, con un  momento di preghiera, quindi, di silenzio all’inizio di ogni incontro; abbiamo dato la disponibilità e ovviamente lanciato l’invito a coinvolgerci nelle iniziative che verranno proposte e la colletta proposta dalla Conferenza episcopale.

D. – Questa edizione si è aperta con il capo dello Stato, che ha invitato anche ad un’Europa più solidale. Questo messaggio come è stato recepito dal pubblico del Meeting e da voi?

R. – Il pubblico del Meeting tendenzialmente è un pubblico europeista. Quindi un invito come quello del presidente Mattarella è stato recepito con un grande plauso. Peraltro, ieri, il presidente Prodi ha sottolineato il tema che l’Italia è stata lasciata da sola, quando c’è stato il grande panel sull’immigrazione. Direi che ha sottolineato ulteriormente questa esigenza che l’Italia non sia lasciata da sola. Il presidente Mattarella aveva aperto questa grande questione.

D. – Il Papa parla sempre di una società che deve essere più solidale con i poveri. Lei vede un cambiamento nella nostra società in questo momento?

R. – In questa direzione di solidarietà con i poveri direi che ci sono segnali, però non diffusi, non popolari, perché con la crisi e con la difficoltà che si vive oggi, la parte più immediatamente egoista dell’uomo tende ad emergere. E’ solo una coscienza di sé, del proprio limite, del proprio essere "fatti" da Qualcun altro, che genera una capacità di guardare all’altro come qualcuno che può avere anche bisogno. Quindi direi che, ancora una volta, sia una questione di educazione.








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