2016-08-26 15:16:00

Mons. Massafra: Madre Teresa, modello per cristiani e non


Avrebbe compiuto 106 anni, Madre Teresa. La prossima Santa, che verrà canonizzata il 4 settembre, era nata il 26 agosto 1910 a Skopje, in Albania, da una famiglia di origine kosovara. La Chiesa albanese si è preparata a questo anniversario con particolare cura e con emozione attende che la “matita di Dio” venga riconosciuta ufficialmente per ciò che già è per cristiani e non, un modello straordinario di carità per gli ultimi degli ultimi. Don Davide Djiudjaj ha chiesto una riflessione a mons. Angelo Massafra, arcivescovo di Scutari:

R. – Un messaggio che noi albanesi, sia cattolici che non, ereditiamo da questa grande donna albanese santa è il suo amore a Cristo, e per chi non è cristiano di amore, di servizio ai fratelli più bisognosi proprio in nome di Dio. Perché altrimenti – dice Madre Teresa – potremmo essere come operai sociali, mentre tutto ciò che facciamo lo facciamo in nome di Dio, in nome di Cristo, per cui questo dà valore anche alle nostre attività.

D. – Mons. Massafra, Papa Francesco ha voluto fortemente la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta proprio nell’Anno del Giubileo, come esempio per tutti i credenti e gli uomini…

R. – Papa Francesco ha scelto questa data in questo Anno della Misericordia perché Madre Teresa dal secolo scorso serve oggi, con le suore e i fratelli che vivono la sua spiritualità, le persone più povere tra i poveri, con sacrifici per gli altri. Questo dimostra appunto come l’uomo oggi abbia bisogno di questa spiritualità, per cui vivere l’amore di Cristo concretizzato nel servizio ai più poveri è l’impegno che dobbiamo assumere in quest’anno, cercando di vivere le opere di misericordia spirituali e corporali sull’esempio di Madre Teresa.

D. – Madre Teresa è stimata e rispettata da tutti i credenti senza distinzione: non solo dai cattolici ma anche dai musulmani, non solo in Albania ma in tutto il mondo. Questa dimensione della sua spiritualità cosa rappresenta per il mondo albanese e per il mondo intero oggi, come valore?

R. – Certamente, con la proclamazione a Santa di una delle sue figlie più gloriose, dimostra che il nostro popolo, un piccolo popolo che nei secoli passati è sempre stato oppresso, ha consapevolezza dei diritti e doveri di reciprocità dei doni che hanno i popoli gli uni riguardo agli altri, ognuno secondo la propria fede, insieme a tutti gli altri può e deve creare una nuova umanità. Ed è quello su cui sta insistendo da tempo Papa Francesco: è possibile essere fratelli e sorelle, tutti siamo figli dell’unico Dio il quale vuole che siamo una grande famiglia.








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