2016-08-28 08:30:00

Filippine: appello dei religiosi contro omicidi extragiudiziali


Lancia l’allarme l’Associazione dei Superiori religiosi maggiori delle Filippine (Amrsp) contro gli omicidi extragiudiziali in costante crescita nel Paese. Un fenomeno legato al contrasto del narcotraffico avviato dal governo, ma “che sembra ormai incontrollato” – scrive l’Associazione in una nota – e che desta “preoccupazione”, perché si contano circa “un migliaio” di morti, “tutti privi di un mandato di arresto o di prove di colpevolezza”.

No ad una cultura dell’impunità
Se, quindi, da una parte i Superiori maggiori sostengono la campagna del governo contro la droga, dall’altra tuttavia si dicono “allarmati” per il silenzio con cui le autorità e la società rispondono a queste uccisioni. “Il male prospera dove gli uomini buoni tacciono - sottolinea l’Amrsp - La mancanza di indignazione pubblica è allora una tacita approvazione di ciò che sta accadendo? O è la paura che impedisce alle persone di parlare?”. In entrambi i casi, i religiosi evidenziano che questo atteggiamento “porta ad una cultura dell’impunità”.

Operare secondo la legge, rispettando la sacralità della vita
Di qui, il richiamo agli organismi governativi ad applicare la giustizia “secondo procedure corrette, operando entro i limiti stabiliti dalla legge”. Dal canto loro, i Superiori maggiori si impegnano a sensibilizzare le comunità parrocchiali e le istituzioni educative cattoliche su questo grave problema, aiutando gli orfani e le vedove vittime delle uccisioni extragiudiziali. Ribadendo, inoltre, l’impegno ecumenico ed interreligioso nella difesa della “inviolabilità e sacralità della vita”, i religiosi esortano, in questo “Anno della misericordia”, a lasciare spazio “all’umanità ed alla compassione”, soprattutto verso “gli ultimi, privi di potere”.

Preghiere per la pace e la giustizia
“Il problema della droga è complesso e va affrontato in modo integrale – scrive ancora l’Associazione – con grande comprensione e compassione sia per le vittime che per i carnefici”, senza cedere alla “disumanizzazione provocata dalla cultura della morte”. Per questo, i religiosi sostengono la necessità di “riformare il sistema penale” e di puntare sia sulla “riabilitazione dei tossicodipendenti”, sia sulla ferma condanna della “corruzione”, perché “la droga è legata ai sistemi corrotti e clientelari che si nutrono dell’avidità insaziabile delle persone”. Infine, l’appello è a celebrare “Messe e veglie di preghiera per la pace e la giustizia” nelle comunità filippine più colpite da tali drammatici episodi. (I.P.)








All the contents on this site are copyrighted ©.