2016-08-29 12:32:00

Premier Modi: Madre Teresa santa è un orgoglio per l’India


Il premier indiano Narendra Modi, leader del partito nazionalista indù Bjp (Bharatiya Janata Party), ha reso omaggio a Madre Teresa per il suo “servizio a favore del poveri dell’India” e ha detto che “gli indiani devono essere orgogliosi per la sua canonizzazione”. Le dichiarazioni ufficiali del capo del governo dell’Unione hanno però suscitato malumori nella base nazionalista radicale del suo partito, che ha contestato l’apertura nei confronti della suora cattolica. Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), dice all'agenzia AsiaNews che gli attacchi dei nazionalisti indù alla figura della beata, già numerosi in passato, “non ci sorprendono”. Il leader cristiano afferma inoltre: “I riflettori internazionali sono puntati sull’opera di amore e pace svolta da Madre Teresa. Il Gcic accoglie con favore e apprezza la stima del nostro premier nei confronti della futura santa”.

La Beata è venerata anche in India
Madre Teresa verrà proclamata santa il prossimo 4 settembre a Roma. Infaticabile servitrice dei “più poveri tra i poveri”, il suo contributo è riconosciuto a livello mondiale. Anche in India la maggior parte della popolazione venera la Beata, mentre i radicali indù hanno più volte tentato di oscurare la sua figura.

Le proteste degli ultranazionalisti hindu
Il premier Modi ha riconosciuto il valore della Madre nel suo discorso radiofonico settimanale “Mann Ki Baat”. Ma subito dopo Surendra Jain, segretario generale del Vhp (Vishwa Hindu Parishad, gruppo ultranazionalista e paramilitare), ha dichiarato: “La canonizzazione di Madre Teresa preannuncia maggiori conversioni al cristianesimo. Il primo ministro Narendra Modi avrebbe dovuto considerare questo problema, prima di decidere di inviare una delegazione in Vaticano”. 

Commenti non insoliti per gli esponenti radicali hindu
Sajan K George dice che questi commenti non sono insoliti per gli esponenti indù. Fin da quando Modi è stato eletto nel 2014, “i radicali di destra affiliati che sostengono la zafferanizzazione hanno spinto in avanti l’ideologia dell’Hindutva, che comprende programmi di ghar wapsi (‘ritorno a casa’, riconversione all’induismo), molestie e intimidazioni di pastori, interruzione delle preghiere. Vengono anche gettati sospetti contro la minoranza cristiana vulnerabile”. (N.C.)








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