2016-08-30 14:00:00

Iraq: appello del Patriarca Sako ai musulmani moderati


È giunto il momento per i musulmani e i non musulmani di buona volontà di tutto il mondo di affrontare seriamente e “non superficialmente” la difficile situazione che si è venuta a creare con l’entrata in azione di Daesh. È quanto afferma il Patriarca di Babilonia dei caldei Louis Raphaël Sako I, in una lettera pubblicata sul sito del patriarcato e ripresa dall’Osservatore Romano.

Prendere una posizione netta e unitaria
Secondo il presule, per fermare il “cancro” dell’Isis che porta odio, isolamento, estremismo, violenza e al rifiuto della convivenza, del progresso e della modernità, i musulmani moderati dovrebbero prendere una posizione netta e unitaria. “I musulmani — afferma — dovrebbero mostrare al mondo il vero volto dell’islam e affermare che il loro credo è contrario a ogni forma di estremismo. L’islam è diverso da ciò che rivendica l’Is. Sappiamo che il messaggio di tutte le religioni contiene l’amore, la tolleranza e il perdono”. Da qui la necessità di impegnarsi maggiormente per veicolare “il messaggio centrale dell’islam, nel rispetto di Dio e delle altre religioni”.

Lottare contro il terrorismo con la diffusione di una cultura della libertà
Nella lettera, il patriarca caldeo sottolinea che i cristiani sono in attesa di poter collaborare e lavorare fianco a fianco con i Governi e le autorità religiose “per affrontare e smantellare il terrorismo e l’estremismo attraverso la diffusione di una cultura della libertà, della ragione, della tolleranza, della convivenza, dell’amore, del rispetto dei diritti umani e della diversità. Tutto ciò — aggiunge — può essere ottenuto attraverso la riforma delle scuole, che sono attualmente la principale fonte di insegnamento dell’estremismo; la creazione di tavole della pace e di cooperazione; l’adozione di un dialogo civile, pacato e coraggioso per risolvere tale crisi che ha colpito e devastato le persone e i loro Paesi; la creazione di uno Stato di diritto”.

Il cristianesimo è nato e cresciuto in Oriente
​Infine, il patriarca Sako, nel sottolineare che “tutte le persone hanno il diritto di godere di una vita stabile e sicura, di avere gli stessi diritti e doveri”, ricorda che “il cristianesimo è nato e cresciuto in Oriente. I cristiani rappresentano una parte essenziale del tessuto della società mediorientale. Hanno costruito e sviluppato la cultura e la civiltà araba. È un peccato che essi siano stati attaccati ingiustamente e minacciati ripetutamente”. Dunque, c’è bisogno che vengano aiutati a rimanere nelle loro terre. (L.Z.)








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