2016-08-30 14:45:00

Mediterraneo: oltre 7 mila migranti salvati a largo della Libia


Continuano nel Mediterraneo i soccorsi di migranti. Quasi 7 mila le persone tratte in salvo ieri nelle acque libiche in più di 50 operazioni coordinate dalla Guardia costiera italiana. Richieste di intervento sono giunte anche stamattina nel Canale di Sicilia. Anche sul versante greco si registra, nelle ultime 24 ore, un aumento di arrivi dalla Turchia, dove da quando è entrato in vigore l’accordo Ue-Ankara il flusso si è quasi del tutto interrotto. Il servizio di Elvira Ragosta:

La maggior parte delle imbarcazioni è stata soccorsa a largo delle coste libiche, una nei pressi della Sardegna, mentre la nave Fiorillo è intervenuta per aiutare un barcone carico di migranti in acque maltesi. A supportare le operazioni anche unità della Marina militare, dei dispositivi Ue Frontex ed Eunavformed, ong e rimorchiatori italiani. Quasi settemila le persone tratte in salvo ieri, uno dei numeri più alti registrati in un solo giorno, ma altre operazioni di salvataggio sono in corso da questa mattina nel Canale di Sicilia. Il comandante Filippo Marini, portavoce nazionale della Guardia costiera:

R. – Al momento non abbiamo notizie di criticità dal punto di vista medico. Siamo pronti, comunque, anche in questo caso, a dare delle risposte attraverso la presenza dei medici della Cisom, che operano sulle nostre unità navali. Verrà pianificata – come sempre avviene – la destinazione dei migranti, a cura appunto del Ministero degli Interni; verranno valutati i porti nei quali far arrivare questi migranti. Le unità navali, che sono in questo momento in mare, continueranno a dare l’assistenza e il contributo per eventuali altre operazioni.

D. – Comandante, il numero record è quello di ieri, ma tanti soccorsi sono stati effettuati anche nei giorni scorsi…

R. – Sì! Ormai i numeri sono molto importanti: da gennaio ad oggi abbiamo superato abbondantemente le 100 mila persone, come soccorsi in mare nello Stretto di Sicilia. E stiamo proseguendo… I numeri, comunque, non si discostano particolarmente da quelli dell’anno precedente.

Anche sulle coste greche si registra un aumento di migranti giunti dalla Turchia 462: il numero più alto di arrivi in un solo giorno da quando è entrato in vigore l'accordo tra l'UE e la Turchia, lo scorso aprile, secondo il gruppo di lavoro per la crisi dei rifugiati nel Paese ellenico. Federico Fassi, Acnur Italia:

R. – Si tratta di due situazioni molto diverse, quindi la rotta del Mediterraneo centrale e la rotta del Mediterraneo orientale. Nel primo caso è un picco che noi consideriamo tutto sommato normale e determinato principalmente dalle condizioni meteo-marine: se guardiamo i numeri complessivi siamo perfettamente in linea con il numero di arrivi dello scorso anno. Per quanto riguarda la rotta tra Turchia e Grecia – quindi Mediterraneo orientale – dalla firma dell’Accordo Ue-Turchia, il flusso si è praticamente interrotto. Siamo veramente a pochissime persone che attraversano nel mese di agosto: giusto per darvi un’idea, 2.800 contro le 107 mila dell’anno precedente.

D. – Nella necessità di accoglienza e di corridoi umanitari come la politica può e deve rispondere a questi nuovi arrivi, sia sul versante delle coste libiche che sul versante greco, in termini europei?

R. – E’ fondamentale che l’Unione Europea si mostri coesa e unita in questo. E’ l’unico modo per gestire un fenomeno di questo genere, che è inarrestabile e che può essere governato. Deve essere governato! Le vie legali, alla protezione internazionale, sono delle soluzioni che l’Acnur propone e per le quali spinge da mesi: quindi la possibilità per chi ha bisogno di protezione internazionale di ottenere queste forme di tutela internazionale senza ricorrere ai trafficanti e poi ovviamente rischiare la vita attraversando il Mar Mediterraneo. Sono diverse soluzioni, che includono un maggior ricorso alla riunificazione familiare, ma anche visti per motivi di studio, per motivi di lavoro e visti umanitari.








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