2016-08-30 11:03:00

Don Gammarrota: esequie Amatrice, vicini agli affetti strappati


Per Amatrice, Accumoli e le località circostanti oggi dunque è giorno di condivisione del dolore, di un ultimo saluto alle persone care alle quali il terremoto non ha lasciato scampo. A condividere la sorte dei compaesani superstiti e portare aiuto fin dalla quella notte del 24 agosto è di sacerdote don Fabio Gammarrota, parroco a Cittareale e Posta, piccoli Comuni vicini ad Amatrice, che al microfono di Fabio Colagrande spiega perché sia stato deciso di non celebrare più le esequie a Rieti:

R. – Per ovvie ragioni che sono comprensibili a tutti. Prima di tutto, la vicinanza a coloro che sono stati loro strappati in una notte, ai quali i cari non hanno avuto modo di poter comunicare la vicinanza, fosse anche un’ultima parola, un ultimo abbraccio, un bacio… Sono corpi – padri, madri, figli, fratelli, sorelle, amici, conoscenti – che da quella notte in poi non hanno più avuto modo di poter avvicinare se non, ahimé, attraverso il triste rito del riconoscimento per taluni e, laddove non era il caso, attraverso lo schermo di un pc nello scorrere continuo di un elenco grafico agghiacciante…

D. – Per voi le parole di Papa Francesco domenica – appena sarà possibile verrò a trovarvi – che significato hanno?

R. – Il Papa è il nostro padre, è il nostro pastore buono. Papa Francesco incarna in maniera quanto mai significativa questa presenza. Lo aspettiamo a braccia aperte con il cuore disponibile ad ascoltarlo, ma soprattutto averlo vicino significa l’abbraccio di una Chiesa universale che è vicina ad ogni singola realtà, fosse anche la più sperduta, come apparentemente può essere percepita dalla globalità una piccola frazione come può essere Amatrice. La presenza del Papa in una frazione periferica, montana, in un’area depressa incarna esattamente quel pensiero che il Papa vuole rilanciare dall’inizio del suo Pontificato: ci sono e ci sono per tutti, i dimenticati, i più lontani, per coloro che non vengono minimamente considerati.

D. – Oggi giorno dei funerali, però continuano ancora le ricerche dei dispersi ad Amatrice…

R. – Sì, non si fermano perché il numero degli edifici da demolire e già crollati è tale e tanto e tuttavia al di sotto ci sono ancora numerose salme








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