2016-08-31 13:01:00

Ascoli Piceno: Festival internazionale di musica dedicato ai terremotati


Oggi, ha avuto luogo, a Roma, la conferenza stampa di presentazione del Festival internazionale di musica di Ascoli Piceno. La rassegna musicale, che si sviluppa in 12 concerti, si svolgerà nelle Marche, dal 2 al 18 Settembre. L’associazione che organizza l' evento, ha deciso di rendere omaggio alle vittime del terremoto con il concerto che aprirà il Festival, “la Petite Messe Solennelle” di Gioacchino Rossini.  Nel corso dello spettacolo, inoltre, si raccoglieranno offerte per le popolazioni colpite dal sisma. Maria Carnevali ha intervistato Emanuela Antolini, Presidente dell’associazione

R. – Il progetto è nato nella mente di un grande violoncellista americano, Michael Flacksman, che durante un tour di concerti in Italia si è innamorato di Ascoli e ha pensato di portare in questa città un’idea di festival di residenza sul genere dei tanti festival che vengono appunto fatti negli Stati Uniti.

D. - Come è strutturato?

R. - È un festival che si sviluppa prevalentemente nei weekend. Ci sono tre weekend: il primo inizierà venerdì. Ci sono due concerti serali venerdì e sabato; la domenica c’è un concerto che viene portato nelle zone limitrofe della città, in posti particolarmente suggestivi sia dal punto di vista naturalistico che artistico, architettonico.

D. - L’associazione ha deciso che il concerto di apertura del 2 settembre,che riproporrà Gioacchino Rossini,sarà dedicato a tutte le vittime del terremoto. Qual è il valore della musica in relazione al dolore?

R. - Noi pensiamo che la musica serva soprattutto nei momenti di grande difficoltà e questo intento diventa ancora più forte più sentito in un momento come questo. Noi abbiamo vissuto sulla nostra pelle un dramma così grande e pensiamo che questo concerto di venerdì possa dare un po’ di sollievo a tanta gente che sta soffrendo.

D. - Il festival ha cambiato il programma, ma va avanti. Già nello spettacolo “Serenata per i bambini che dormono nei giardini del Cielo” di domenica 28 agosto, avete ricordato i bambini vittime del terremoto. Qual è l’idea che soggiace sotto questa decisione?

R. - Quando abbiamo pensato a questo concerto di anteprima che svolgevamo nei giardini vescovili di Ascoli, un luogo veramente molto bello, carico di serenità e bellezza della natura, abbiamo pensato ad un concerto spettacolo in cui celebravamo il 400.mo di William Shakespeare. Abbiamo immediatamente creduto opportuno rivedere questa cosa a favore di una musica pura che potesse essere un modo per salutare in modo commosso e anche sentito tanti bambini che non ce l’hanno fatto: quelle vittime innocenti per le quali abbiamo voluto fare una preghiera in musica.

D. - In questi giorni dopo la distruzione si comincia anche a parlare di ricostruzione. Da dove si può ripartire? Il vostro progetto apre già alla rivalorizzazione del territorio?

R. - Senz’altro sì, da un punto di vista della valorizzazione di questo territorio che è bellissimo. Noi abbiamo sempre avuto una grande attenzione, perché molti dei nostri concerti – in particolare quelli della domenica – si svolgono nelle chiese di campagna, nelle piccole realtà come quelle di Arquata, Pescara del Tronto. Noi vogliamo portare il nostro piccolo contributo; una parte del ricavato sarà destinata a queste popolazioni, ma già dall’anno prossimo ci piacerebbe molto portare musica proprio in questi luoghi.








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