2016-09-01 13:57:00

Turkson: fare male alla terra è fare male ai poveri


Un cambio di atteggiamento e di azioni, individuali e istituzionali, completando con tutti i fratelli cristiani la nostra opera di misericordia attraverso la cura della casa comune. Questa la riflessione emersa stamani in Sala Stampa della Santa Sede alla presentazione del Messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, nel pieno del Giubileo della Misericordia. Ad intervenire, il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, appena nominato dal Pontefice prefetto del nuovo Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e attualmente presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, mons. Brian Farrell, segretario del Pontificio Consiglio per la promozione dell’Unità dei Cristiani, e Terence Ward, autore del libro ‘The Guardian of Mercy’. Il servizio di Giada Aquilino:

Riconoscere “umilmente” il male che stiamo arrecando alla terra con l'inquinamento, la “vergognosa” distruzione degli ecosistemi, la perdita della biodiversità e lo spettro del cambiamento climatico, che “di anno in anno sembra essere sempre più vicino e pericoloso". Questa l’esortazione del cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presentando il Messaggio di Francesco per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, in cui il Pontefice – è stato spiegato in Sala Stampa vaticana, partendo dall’Enciclica Laudato si’ - ci invita a prendere consapevolezza del nostro peccato, che è contro la creazione, contro i poveri e contro tutti quelli che non sono ancora nati:

“When we hurt the earth….
Quando arrechiamo un danno alla terra, facciamo del male ai poveri, infinitamente amati da Dio. Questo significa esaminare le nostre coscienze e pentirci. Questi – dice Papa Francesco – sono peccati che finora non abbiamo riconosciuto o confessato”.

Siamo dunque chiamati - ha aggiunto il prefetto del nuovo Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale - a riconoscere questo peccato, con un esame di coscienza che evidenzi non soltanto le “debolezze individuali”, ma anche quelle presenti “a livello istituzionale”:

“Ecological conversion entails...
La conversione ecologica riguarda anche la conversione della comunità. E’ necessaria dunque la conversione delle nostre istituzioni: economiche, politiche e di tutti gli ambiti. E infine, sostenere tutto ciò con quella che Papa Francesco chiama ‘l’educazione alla cittadinanza ecologica’”.

In tale prospettiva potranno essere realizzati e messi in pratica gli Obiettivi Sostenibili di Sviluppo e l'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, ricordati da Papa Francesco. Messa in luce quindi la valenza ecumenica della Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, partendo dal contributo fondamentale dei “fratelli e sorelle ortodossi” e dal “ruolo guida” del Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, conosciuto anche come “Patriarca verde” per il suo impegno nella cura del Creato. Mons. Brian Farrell, pur parlando di “difficile dialogo”, con “problemi gravi, profondi ancora da risolvere”, ha riconosciuto un “significativo” segno di progresso verso “una preghiera comune” di tutti i cristiani, capace di creare un “legame spirituale, reale, di grazia, di presenza di Dio”:

“Il fatto ecumenico nuovo è che tutte le Chiese preghino insieme, contemporaneamente, per lodare Dio per la sua opera, per invocare la sua protezione sul Creato e per rinnovare il nostro impegno nella tutela del mondo in cui viviamo”.

Il Papa, è stato evidenziato, ha proposto un completamento ai due tradizionali elenchi di sette opere di misericordia, corporali e spirituali, aggiungendo a ciascuno la “cura della casa comune”. Lo ha spiegato Terence Ward, autore del libro ‘The Guardian of Mercy’, che ruota attorno al capolavoro di Caravaggio dedicato proprio alle “Sette opere di Misericordia” e conservato a Napoli:

“In our modern times…
In questo nostro tempo moderno, abbiamo visto Papa Francesco compiere tutte le opere di misericordia. Con umiltà. E ora ha aggiunto un’ottava opera di misericordia e la condivide con tutto il mondo, prendendosi cura della nostra casa comune: rivoluzionaria e visionaria, ecumenica ed ecologica. Si potrebbe affermare che questa sia la più alta opera di misericordia, perché abbraccia e comprende tutte le altre: un’opera di misericordia moderna per un’epoca moderna, che però sta soffrendo”.








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