2016-09-01 16:24:00

America Latina. Card. Salazar: nuova immaginazione per la carità


Si è chiusa martedì scorso a Bogotá, in Colombia, la celebrazione giubilare per il Continente Americano, promossa dal Consiglio Episcopale Latino-americano (Celam) e dalla Pontificia Commissione per l’America Latina, con la collaborazione degli Episcopati degli Stati Uniti e del Canada, che ha visto la partecipazione di vescovi, sacerdoti, religiosi e laici dei 22 Paesi dell’America Latina e dei Caraibi, assieme a delegati dal Canada e dagli Stati Uniti e rappresentanti della Santa Sede. È stata un’esperienza forte della misericordia, per affrontare le molteplici sfide del continente, come la povertà, la miseria, la discriminazione e la “cultura dello scarto”, come ci racconta il cardinale Rubén Salazar Gómez, arcivescovo di Bogotá e presidente del Celam, intervistato da Alvaro Vargas Martino:

R. – Abbiamo voluto che fosse un’esperienza, una celebrazione del Giubileo, perché non è importante imparare la dottrina o che cos’è la misericordia, ma sperimentare nel profondo dei nostri cuori come si deve vivere la misericordia. Per questo le conferenze sono state soltanto due. Gli altri interventi sono stati esperienze di come si vive la misericordia, di come si deve vivere la misericordia. Allora questo è stato davvero importantissimo, perché, per esempio, nel pomeriggio del primo giorno siamo andati tutti insieme alla Basilica della Madonna di Lourdes, una delle Basiliche dove si può vivere il Giubileo della Misericordia, e insieme abbiamo fatto  l’ingresso nella Porta Santa; poi c’è stata una Liturgia penitenziale, il Sacramento della Penitenza e poi insieme abbiamo celebrato la Messa. È stata un’esperienza davvero bellissima. Siamo andati anche a visitare quei luoghi dove a Bogotá si vive la misericordia con i più poveri, con i disabili, con i senzatetto … Abbiamo visitato 26 luoghi dove la Chiesa pratica la misericordia con i più bisognosi in modo particolare. Quindi, più che un Congresso è stata un’esperienza molto forte, meravigliosa, della misericordia del Signore che ci invita ad essere misericordiosi.

D. - Alla luce di questa esperienza e delle riflessioni dei partecipanti, quali sono le sfide della Chiesa in America Latina?

R.  - Le sfide sono moltissime perché i bisogni crescono tutti i giorni; c’è la povertà, c’è la miseria, la discriminazione … Ci sono tanti mali nella società odierna. C’è una cultura dello scarto, come dice Papa Francesco; c’è una cultura che non vuole vedere  i più poveri, quelli che danno noia, perché non contribuiscono alla crescita economica dei Paesi. Ma c’è anche una nuova capacità di trovare modi nuovi di praticare la misericordia verso tutti coloro che soffrono. Io vedo tutti i giorni nuove iniziative, nuove possibilità di praticare la misericordia nei nostri Paesi perché, come diceva già Papa Giovanni Paolo II, bisogna avere una nuova immaginazione per la carità. Questa nuova immaginazione si pratica tutti i giorni in modi diversi e straordinari. Per me è un segno di forte speranza, perché la  Chiesa tutta comincia a sentire davvero la Parola del Signore, ad ascoltare quella Parola che ci invita ad esser misericordiosi. Perciò tutto è pieno di misericordia, non solo le azioni coordinate, ma tutta la vita della Chiesa è più piena di misericordia in questo Anno della Misericordia.








All the contents on this site are copyrighted ©.