2016-09-01 13:08:00

Sisma: Errani commissario. Mons. D'Ercole: non lasciateci soli


Nelle zone del terremoto ieri tre nuove scosse, di intensità maggiore o superiore a 3.0. Intanto il Consiglio dei Ministri ha nominato Vasco Errani, commissario straordinario per la ricostruzione. Alessandro Guarasci

Dal 24 agosto ci sono state 3600 scosse nel reatino e nella provincia di Ascoli Piceno, e lo sciame sismico è continuato anche nelle ultime ore. E ieri in quelle zone è arrivato il commissario straordinario Vasco Errani, appena nominato dal Consiglio dei Ministri. . “Il modello di ricostruzione è il territorio. Servirà accuratezza nella spesa – ha detto Errani - E il primo impegno sarà la trasparenze delle regole e dei controlli, ma non ho la bacchetta magica”. E sempre ieri, il ministro dell’Economia Padoan ha firmato il decreto per la sospensione della tasse nelle zone terremotate.

Il bilancio del sisma è 294 vittime, 285 identificate; 386 feriti e 238 persone salvate, cioè estratte dalle macerie. Il vescovo di Ascoli Piceno mons. Giovanni D’Ercole invita i marchigiani a reagire

R. – Abbiamo avuto qui, ma immagino anche ad Amatrice e nelle altre zone, grande grande solidarietà: tanta gente e tante disponibilità, che mi ha veramente commosso! Quello che mi permetto di suggerire è che continui, perché la vera solidarietà, quella che viene dopo l’emergenza immediata, comincia adesso. Abbiamo sepolto i morti e questo è stato veramente straziante, ma adesso il problema sono le strutture, le case cadute, le chiese inagibili…

D. – Qual è la situazione sotto questo punto di vista?

R. – Abbiamo bisogno veramente di una grande solidarietà, che si esprima nella volontà di volerci aiutare, volerci aiutare a ricostruire le case, le scuole e le chiese, perché queste sono comunità che vivono in questa simbiosi profonda. Il compito ovviamente di noi sacerdoti – ed io ho cercato di farlo già da lunedì -  è quello di assicurare una presenza pastorale e di far comprendere a tutti, ai terremotati, agli abitanti di tutti i paesi che sono stati colpiti, che - nonostante il disastro avvenuto - dobbiamo essere non degli assistiti, ma dei protagonisti: dobbiamo cioè farcene carico e far vedere tutta la nostra buona volontà, mettendo tutto quanto possiamo – anche se è pochissimo oggi – per ricostruire un tessuto comunitario importante.

D. – Ma lei vede segnali che fanno sperare che ci sia una ricostruzione seria, concreta?

R. – Mi pare un po’ presto per poter dire questo. Ora esprimo soltanto degli auspici, che accompagno con la preghiera, e mi faccio portavoce di questa gente che vuole ritornare nelle proprie terre, rinsaldare il tessuto comunitario, che è fondamentale.

D. – La preoccupano un po’ le polemiche che ci sono – anche in questo momento – sul commissario straordinario? Vede la politica dividersi su temi così fondamentali e concreti per la gente?

R. – Sono talmente piegato sulle necessità immediate, sullo stare accanto alla gente e preoccupato del fatto che non si perda questo spirito comunitario che queste polemiche mi passano sopra la testa. Non le sento mie! Io sento un grande bisogno di assicurare alle comunità che nulla andrà perduto del nostro impegno. Ed ecco, per esempio, che sono in gioco tantissimi volontari in questo momento, ma che non vengono da fuori… Far comprendere cioè a chi viene da fuori che può essere un supporto momentaneo, ma sono i volontari originari di qui, di Ascoli, della nostra diocesi, che si stanno facendo carico dei loro fratelli. Dobbiamo essere abituati già da adesso ad essere il più possibile noi i protagonisti!








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