2016-09-01 14:00:00

Zambia. I leader cristiani: no alla censura dei media


“Siamo rattristati e allarmati per l’imbavagliamento, i disturbi e le persecuzioni da parte del governo verso i media privati” afferma un comunicato congiunto delle principali confessioni cristiane dello Zambia, dopo la chiusura forzata di alcune emittenti, decretata dalle autorità. Il comunicato, ripreso dall’agenzia Fides, firmato da parte cattolica dalla Zambia Conference of Catholic Bishops (Zccb), si rallegra per lo svolgimento pacifico delle elezioni presidenziali e parlamentari dell’11 agosto, ma esprime “delusione e preoccupazione” per le “tensioni e la violenza sfrenata che hanno salutato l'annuncio dei risultati delle elezioni” condannando gli scontri tra i sostenitori dei due maggiori partiti, il Patriotic Front (Pf, al governo), e l’United Party for National Development (Updn all’opposizione).

Preoccupazione per la presenza di milizie di partito e per le minacce alla Corte costituzionale
I leader religiosi esprimono inoltre preoccupazione per la presenza di milizie di partito e per le minacce proferite da esponenti del partito di governo nei confronti della Corte Costituzionale, alla quale l’opposizione si è rivolta per invalidare il voto che ha visto la vittoria del Pf e del Presidente uscente Edgar Lungu: “Si tratta di un’intimidazione della Corte Costituzionale che i cittadini non devono accettare”.

Chiesta la revoca del provvedimento di chiusura delle emittenti private
Il comunicato conclude appellandosi al Capo dello Stato perché revochi il provvedimento di chiusura delle emittenti private, e agli operatori dei media, perché siano sempre conformi all’etica professionale ed evitino discorsi incitanti all’odio. (L.M.)








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