2016-09-02 06:11:00

Gabon: 3 morti e mille arresti per gli scontri a Libreville


In Gabon più di 1000 arresti dopo le violenze e i saccheggi nella capitale Libreville per contestare la rielezione del presidente Ali Bongo, il quale respinge ogni addebito. L’Onu chiede una verifica della trasparenza delle recenti elezioni. Ieri 3 persone sono morte negli scontri, numerosi i feriti. Da una parte, i contestatori del risultato hanno dato alle fiamme il Parlamento, dall’altra, le forze di sicurezza hanno preso d’assalto la sede della campagna elettorale del candidato dell’opposizione, Jean Ping. Maria Carnevali ha intervistato Suor Felicina Farro, delle Suore di Gesù Buon Pastore, che si trova in Gabon:

R. – Attualmente intorno a queste nuove elezioni del presidente c’è una grande mobilitazione per poter cambiare i 50 anni di governo di Omar Bongo, morto qualche anno fa. Dopo la sua morte la presidenza fu presa dal figlio, che ritengono non sia neanche un gabonese. Le votazioni sono state fatte, stamattina siamo andati a Messa guardandoci a destra e a sinistra, perché durante la notte c’è stato molto caos  dopo l’elezione di Ali Bongo, figlio di Omar Bongo. Sono 50 anni di governo tra padre e figlio. Questa mattina quindi nelle strade la circolazione era molto difficile, perché avevano tirato via dei cartelloni segnaletici e li hanno messi al centro della strada. Comunque noi siamo arrivati in chiesa e abbiamo fatto la nostra preghiera come tutte le mattine. Per strada ho incontrato solamente due persone, perché la notte è stata piuttosto turbolenta. La radio, la televisione hanno trasmesso notizie sui feriti che sono in ospedale; questa mattina abbiamo visto gli elicotteri che giravano. Non sappiamo. Tutto è fermo: i negozi, gli uffici sono chiusi. In televisione hanno dato notizia che il governo stesso ha preso qualche giorno di riposo, quindi tutto è bloccato, non si va a lavoro. È un “non lavoro forzato” perché è vietato aprire uffici o negozi. Noi siamo qui e facciamo il nostro dovere di fede perché non possiamo fare niente di più se non confortare e dire: “Coraggio, passerà anche questo momento”. Sono notizie che anche noi apprendiamo, ma stiamo vivendo a livello morale, spirituale ed economico questo grande blocco che non sappiamo quando finirà.

D. - Come sta vivendo la popolazione questi scontri politici?

R. - Con grande coraggio, perché possiamo dire è l’unico anno che c’è stato qualcuno che si è messo a disposizione per un servizio di presidenza alternata a quella dei Bongo. Ma noi vediamo che non è così, nonostante tutto il coraggio dei cittadini. C’è chi è fuggito dalla città o chi è andato nei Paesi vicini per la paura degli avvenimenti di guerriglia e di incidenti come è accaduto questa notte. Sono fuggiti o sono nelle case ben protetti.

D. - Voi rappresentate la Chiesa. Come si sta muovendo in questo momento? Che cosa fate concretamente?

R. - Nove giorni fa, prima delle elezioni, l’arcivescovo insieme a tutti i vescovi del Gabon, ci ha inviato una lettera veramente consolante e di verità. Abbiamo letto questa lettera in tutte le chiese, abbiamo preso coscienza del dovere di cittadini di andare al voto, abbiamo - per opera dei nostri vescovi - fatto la Novena la sera in tutte le parrocchie, pregando la Divina Misericordia, affinché il  Signore ci aiuti a passare questo periodo di prova nella speranza, nella verità, nella giustizia. Questo sono poi i termini che i nostri vescovi ci hanno suggerito.

D. - Quali testimonianza state dando e potete dare in futuro alla popolazione?

R. - Bisogna cercare soprattutto la verità, la giustizia. Sono questi i due pilastri che noi viviamo e che cerchiamo di far comprendere ai nostri cittadini, così come di non avere quella paura, ormai nata in loro, per tante dominazioni e che possiamo veramente aver la speranza in Cristo Gesù, nella Chiesa, quella speranza che ci permette di parlare, di agire secondo giustizia e verità. Questi sono poi i cardini della nostra vita e delle nostre parole. Possiamo aiutare, i cittadini i nostri parrocchiani a prendere coscienza di tutto questo.








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