2016-09-03 07:48:00

Filippine: dichiarato “stato di illegalità” dopo attentato a Davao


Nelle Filippine è stato dichiarato lo 'stato di illegalità' dopo l’esplosione, ieri, di una bomba in un mercato a Davao. Il bilancio è di almeno 14 morti. Fonti locali hanno riferito che il presidente filippino, Rodrigo Duterte, era in città e si stava dirigendo proprio verso il luogo teatro della deflagrazione. L’attentato è stato rivendicato dal gruppo estremista “Abu Sayyaf”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Era probabilmente il presidente Duterte l’obiettivo dell’esplosione in un popolare mercato di Davao. Nei giorni scorsi, la polizia aveva anche annunciato di aver sventato un attentato contro il capo di Stato delle Filippine. Secondo fonti di stampa locali, i responsabili di queste ultime azioni, pianificate per uccidere il presidente, sarebbero militanti del movimento “Abu Sayyaf”. Proprio contro questo gruppo estremista islamico Duterte ha ordinato, nelle ultime settimane, un'offensiva alla quale partecipano oltre 7 mila soldati. Da quando ha vinto le elezioni, lo scorso 9 maggio, il leader ha anche avviato una sanguinosa campagna contro spacciatori e trafficanti di droga costata la vita ad oltre 2000 persone. Alle decisioni di Duterte sono seguite le critiche dell'Onu e di importanti organizzazioni per i diritti umani. Anche la Chiesa filippina ha protestato contro quelli che sono veri e propri omicidi compiuti dalle forze dell'ordine al di fuori di ogni legge e con l'appoggio delle massime autorità dello Stato.








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