2016-09-10 14:29:00

Attentati a Baghdad, oltre 10 morti: Is rivendica ma arretra


Nuovi attentati in Iraq. Due autobombe sono esplose ieri, in tarda serata, in un centro commerciale nel cuore di Baghdad, causando oltre 10 morti e 40 feriti. Una delle due auto era parcheggiata, l'altra condotta da un kamikaze. Gran parte delle vittime sarebbero musulmani sciiti. Gli attacchi sono stati rivendicati dall'Is, il sedicente Stato Islamico. Centrale, in questo momento in Iraq, la questione dell’offensiva su Mosul, ultima roccaforte dei jihadisti nel Paese. Sul significato dell’attacco a Baghdad e dell’operazione che si sta preparando su Mosul, Debora Donnini ha parlato con Stefania Azzolina, analista del Cesi, Centro Alti Studi Strategici, per il Medio Oriente:

R. – E’ un attentato che si inserisce in tutta quella scia di attentati terroristici che si sono verificati a Baghdad, soprattutto nell’ultimo anno. Il significato fondamentalmente sta proprio nel perdurare della capacità dell’Is di colpire la capitale irachena, nonostante sul terreno stia arretrando. E questo evidenzia quelle che ancora sono le forti criticità in Iraq, dal punto di vista della sicurezza.

D. – Si prepara, intanto, l’offensiva su Mosul, in mano al sedicente Stato Islamico dal 2014. In vista dell’offensiva, sono stati dispiegati altri 400 soldati americani, per un totale di 4.460. Ci sono, però, voci diverse su quando partirà l’operazione. Perché?

R. – E’ difficile al momento ipotizzare quali saranno le tempistiche dell’attacco finale a Mosul, perché fondamentalmente molto dipenderà da due fattori: si sta combattendo a sud di Mosul, nonostante nell’ultimo anno le forze governative irachene abbiano compiuto numerosi passi avanti, ma molto dipende anche da quando si riuscirà definitivamente a stabilizzare la Provincia di al-Anbar, in modo da permettere il dispiegamento su Mosul delle unità necessarie all’offensiva.

D. – E proprio da Mosul che Abu Bakr al-Baghdadi ha proclamato la nascita del Califfato. Quindi è centrale – anche a livello simbolico – la riconquista di questa città irachena?

R. – Assolutamente si! E’ centrale sia da un punto di vista militare, ma anche e soprattutto da un punto di vista propagandistico. E la propaganda rappresenta lo strumento principale per l’Is. Quindi, un’offensiva su Mosul ed un eventuale vittoria del fronte governativo, potrebbe determinare una forte perdita dell’immagine dello Stato Islamico.








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