Mcl: no a un'Italia a due velocità, rilanciare la produzione

"I nostri punti di riferimento principali devono essere i giovani e il lavoro. Un lavoro che manca perché finiscono gli incentivi e l'occupazione cala". Così il presidente del Movimento cristiano lavoratori, Carlo Costalli, in occasione dell'annuale convegno di studi promosso dall'associazione che quest'anno si è svolto a Senigallia. Tutti gli istituti più autorevoli mettono soprattutto in luce come, soprattutto la disoccupazione giovanile, sia un freno alla ripresa. Ascoltiamo Carlo Costalli al microfono di Alessandro Guarasci:

R. – Le organizzazioni cattoliche e i giovani non possono arrendersi di fronte alle difficoltà che comunque negli anni hanno attraversato il Paese. Molte ragioni sono legate ad un’Europa che non riesce a ricreare la fiducia nei cittadini, ma poi ci sono anche difficoltà che dobbiamo risolvere in casa nostra.

D. - Lei a che cosa si riferisce?

R. - Non ci può essere un’Italia a due velocità, bisognare recuperare i rapporti con il Sud, bisogna comunque ricreare una fiducia, un tema che riguarda tutti.

D. - Abbiamo da una parte il Jobs Act, dall’altra la decontribuzione per i neoassunti, però il lavoro non riparte. In questa Italia, secondo lei, mancano progetti industriali?

R. - Sicuramente mancano progetti industriali. Abbiamo fatto alcuni interventi a campione che sono serviti nell’arco di alcuni anni. C’è stato Cernobbio; il presidente del Consiglio ci è andato, ha recuperato il rapporto con la Confindustria, spero che non sia strumentale al referendum, però credo che anche i nostri imprenditori debbano avere più coraggio.

D. - In tutto questo la Dottrina sociale della Chiesa, quale contributo può dare? Dobbiamo anche dire che il tentativo del Forum di Todi poi purtroppo non ha avuto un prosieguo …

R. - Abbiamo avuto un sopravvento della finanziarizzazione del mercato negli ultimi anni con una globalizzazione che non siamo riusciti a controllare rispetto al lavoro reale, rispetto ai temi della partecipazione, temi che Papa Francesco richiama spesso. Li ha richiamati anche nell’udienza del gennaio scorso. Dobbiamo riscoprire alcuni temi che sono all’interno della Dottrina sociale della Chiesa. Todi è un tentativo, per riportare i cattolici all’attenzione verso la cosa pubblica. Questo è un grande tema sul quale noi siamo stati impegnati e siamo ancora impegnati. I cattolici non possono essere bravi solo quando fanno il volontariato, quando fanno assistenza, quando si occupano di immigrati e poi magari, invece, quando vogliono dire qualcosa sulla famiglia, sulla vita, sull’eutanasia vengono sbeffeggiati.