La Caritas inglese – Csan (Caritas Social Action Network) – si dice “profondamente preoccupata” per la proposta di costruire un muro nei pressi del campo profughi di Calais. “Riconosciamo – si legge in un comunicato, ripreso dall’agenzia Sir – il diritto degli Stati di proteggere i loro confini, ma noi crediamo che investire più soldi nella sicurezza del porto e sotto il tunnel della Manica non fornirà una soluzione a lungo termine ai crescenti problemi a Calais”.
Rispettare dignità umana dei profughi
“Nei mesi scorsi – fa notare la Caritas inglese - il campo profughi di Calais è cresciuto.
Si stima che circa 9.000 persone vivano in condizioni precarie nel campo, sperando
di trovare un modo per costruire di nuovo le loro vite”. Sul campo sono fortemente
impegnate le organizzazioni della Caritas in collaborazione tra la Francia e l’Inghilterra.
“Rinnoviamo il nostro invito all’Ue – scrive ancora Csan – perché dia risposte alla
situazione a Calais che siano in rispetto della dignità umana dei residenti del campo”.
Priorità ai ricongiungimenti familiari e alla tutela di donne e bambini
In particolare, l’organismo caritativo sollecita l’Unione Europea, la Francia e il
Regno Unito affinché provvedano “ai bisogni fondamentali dei migranti, compresi quelli
in transito, per garantire la loro dignità umana; migliorino la solidarietà e la condivisione
delle responsabilità tra gli Stati membri dell’Ue” nella ripartizione dei richiedenti
asilo; “diano priorità al ricongiungimento familiare dei richiedenti asilo a Calais
con i familiari che si trovano nel Regno Unito, in particolare i minori non accompagnati;
privilegino la protezione delle persone vulnerabili, con particolare attenzione alle
donne e bambini”. (I.P.)
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