2016-09-15 13:25:00

Congresso Eucaristico. Bagnasco: evento di speranza e misericordia


Con la Santa Messa in Piazza Matteotti, presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, si apre stasera a Genova il 26.mo Congresso Eucaristico Nazionale. "L'Eucaristia sorgente della missione: nella tua Misericordia a tutti sei venuto incontro" è il tema attorno al quale si ritroveranno, fino a domenica, nel capoluogo ligure, delegazioni provenienti dalle diocesi di tutta Italia per quattro giorni di preghiera, riflessione e testimonianze. Fabio Colagrande ha sentito lo stesso porporato, arcivescovo di Genova e inviato di Papa Francesco al Congresso:

R. – Sono un po’ emozionato… Sono molto contento di questo, anche della mia emozione, perché sottolinea il fatto che avverto interiormente, con tutto me stesso, la bellezza e l’importanza di questo momento eucaristico, che raccoglie la Chiesa italiana. Anche in quanto inviato del Santo Padre, sono molto grato e questo aumenta la mia emozione. Sono molto contento e sereno.

D. – La scelta del tema di questo Congresso, dalla Quarta Preghiera eucaristica, lega proprio l’Eucaristia con la misericordia in questo Anno Santo. Come riassumerebbe questo collegamento?

R. – Se Gesù – come ha scritto Papa Francesco – è il volto della misericordia di Dio, l’Eucaristia, essendo la presenza reale di Cristo, possiamo dire che è il volto sacramentale della misericordia. E quindi l’Eucaristia diventa veramente il luogo espressivo, visibile della misericordia del Signore, di cui tutti abbiamo bisogno.

D.- Potremmo dire che, nell’Eucaristia, Dio esce da se stesso e ci spinge a fare altrettanto, a uscire da noi stessi…

R. – Infatti, l’Eucaristia ci spinge alla missione e alla carità. Dall’Eucaristia celebrata e adorata – come faremo in questi giorni – saremo spinti a vivere l’Eucaristia nella dimensione della maternità e della missionarietà. E questo sarà sottolineato fortemente proprio in questi tre giorni di Congresso, attraverso le opere di misericordia e attraverso le catechesi dei vescovi.

D. – Un Congresso che raccoglie l’eredità del Convegno Ecclesiale di Firenze di circa un anno fa. In che modo?

R. – Ricordiamo i "cinque verbi" di Firenze, che abbiamo tratto dall’Evangelii Gaudium: uscire, abitare, educare, annunciare e trasfigurare. Bene, questi cinque verbi, che sono stati richiamati anche dal Santo Padre, verranno applicati come una lente particolare al tema dell’Eucaristia. Le catechesi dei vescovi parleranno tutte dell’Eucaristia, ma ciascuna attraverso questo taglio specifico di uno di questi cinque verbi. E questo è un primo aspetto fondamentale, che ci lega fortemente e porta avanti il Congresso di Firenze e il grande discorso che il Papa ci ha donato.

D. – Ci sono dei frutti concreti, eucaristici, che lei si aspetta da questo Congresso? Per esempio, per quanto riguarda l’abitudine dei laici a frequentare la Santa Messa…

R. – Questo sicuramente è un auspicio, una speranza che tutti abbiamo nel cuore! Ma anche – allo stesso tempo – che non si perda quel frutto già in atto, che è una grande partecipazione, una grande collaborazione di laici nella preparazione a questo Congresso. C’è stato un grandissimo lavoro da parte delle comunità cristiane, dei laici più impegnati nei diversi settori, che ci ha sorpreso e che ha reso particolarmente tutti molto contenti. Direi che gli stessi laici, avendo gustato la bellezza di camminare insieme per gli obiettivi comuni alti, non vogliono perdere questo valore e questa esperienza.

D. – C’è urgenza di ricostruire un tessuto di comunione nel Paese. Questo Congresso Eucaristico può dare slancio anche a questo?

R. – Lo speriamo proprio tanto, perché – come lei dice – c’è un grande bisogno di intesa e di camminare insieme, con umiltà e con dedizione. Perché le opinioni diverse - nel sociale, nella politica, ovunque - sono più che legittime evidentemente; però, quando si tratta di individuare e di perseguire il bene comune, il bene del Paese, bisogna anche saper fare qualche passo indietro, perché lo scopo vale molto di più delle nostre singole e private opinioni.

D. – E la colletta per i terremotati di domenica è un gesto di comunione molto forte…

R. – Sì, si! Immediatamente ci siamo attivati come vescovi e abbiamo deciso - come presidenza - un primo stanziamento di un milione dell’8 per mille e deciso subito questa colletta nazionale, che si farà in tutte le parrocchie d’Italia. Noi la faremo a Genova, naturalmente, durante la Messa conclusiva.








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