2016-09-16 14:14:00

Venezuela: il presidente Maduro estende lo stato di emergenza


Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, ha prolungato lo stato di emergenza economica per altri due mesi, al fine di permettere l’arrivo di nuovi aiuti. Questa decisione argina i poteri delle opposizioni politiche, che chiedono un referendum contro Maduro, bloccato numerose volte dalle autorità elettorali. Il presidente attacca le imprese private, contestandole di rallentare la produzione. Il tasso di inflazione è tra i più alti al mondo e la crisi del petrolio, di cui il Venezuela è un importante produttore, contribuisce a indebolire l’economia del Paese. Maria Carnevali ha intervistato Maurizio Chierici, giornalista esperto di America Latina, sull’estensione dello stato d’emergenza in Venezuela:

R. – E’ un prolungamento dello stato d’emergenza che continua. Gli aiuti riguardano soprattutto quelli alimentari e pratici. Pensiamo alla benzina: è il quinto produttore del mondo, uno dei più importanti perché è un petrolio prezioso per tutta l’America Latina; gli autisti, oggi, in Venezuela devono fare file di ore davanti ai distributori perché non c’è benzina! E quindi gli aiuti serviranno anche a rianimare le fabbriche chiuse che Maduro ha sequestrato, ha statalizzato, e gli aiuti servono anche a far vivere in modo diverso la gente, perché i generi di prima necessità incominciano a mancare – continuano a mancare! Quindi, questo tipo di aiuti che immagino siano stati sollecitati da Maduro ai Paesi vicini dell’America Latina, devono arrivare e quindi ci sarà da aspettare un po’ di tempo. In realtà, questa sembra una "scusa" per poter controllare tutto, per evitare che si faccia il referendum.

D. – L’opposizione, quindi, che preme per il referendum contro Maduro critica questa decisione …

R. – Sono stati raccolti due milioni di firme per questo referendum e queste firme sono state respinte dal governo di Maduro dicendo che non sono valide, che c’è caos nella raccolta, imbrogli eccetera. In parte è vero. Però tutto questo non può bloccare il rapporto democratico con il Paese!

D. – Maduro contesta alle imprese private di rallentare la produzione; il tasso di inflazione è tra i più alti del mondo e la crisi del petrolio sta intaccando la situazione economica del Paese. L’economia, quindi, risulta essere paralizzata …

R. – Sì: l’economia è paralizzata. E devo dire che non esiste neanche una classe dirigente consapevole, quindi anche la classe dirigente è colpevole della crisi del Venezuela.

D. – In questi giorni, ci sarà proprio in Venezuela il Congresso dei Paesi non allineati: cosa sta cercando di fare la comunità internazionale al fine di sostenere anche la popolazione in questa situazione economica e umanitaria disastrosa?

R. – Gli spagnoli stanno cercando di mediare – come è naturale per la cultura della regione. Io non credo che i Paesi non allineati abbiano la forza di imporre qualcosa. Il tutto è complicato dalle elezioni negli Stati Uniti.








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