2016-09-18 13:33:00

Siria. Dopo raid Usa nel nord, Mosca chiede riunione Onu


Sono almeno 62 i soldati dell’esercito siriano uccisi “per errore” nel bombardamento della coalizione internazionale a guida statunitense effettuato ieri su Deir-el-Zour, nel nord-est della Siria. Mosca chiede urgentemente una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, mentre l’Is fa sapere di aver abbattuto un caccia siriano nella stessa area. Il servizio di Roberta Barbi:

È durata solo pochi giorni la tregua in Siria, scaturita dall'accordo tra Stati Uniti e Russia: le violenze sono in continuo aumento e dei promessi aiuti umanitari alla popolazione non si vede neanche l’ombra. E il bombardamento della coalizione a guida Usa su Deir-el-Zour, che secondo l’Osservatorio siriano dei diritti umani è costato la vita a oltre 90 militari, ci mette del suo: secondo gli Stati Uniti la controparte russa sarebbe stata informata prima dell’inizio del raid effettuato usando l’intelligence americana e diretto contro obiettivi di natura terroristica seguiti per giorni. L’uccisione di soldati governativi non sarebbe stata intenzionale, dunque, secondo Washington, che ribadendo il proprio impegno per il rispetto della tregua definisce “uno stratagemma cinico e ipocrita” la richiesta di convocazione a New York del Consiglio di Sicurezza dell’Onu voluta dalla Russia. Mosca intanto è giunta alla triste conclusione che “Washington difende lo Stato islamico - così ha detto il portavoce del ministro degli Esteri russo - e ciò è un tentativo per dirottare l’accordo raggiunto”. E mentre la tensione sale, le violenze si moltiplicano intorno ad Aleppo, ma anche nelle province di Idlib e Homs, mentre la Turchia avrebbe inviato nuove truppe nel nord della Siria. L’esercito di Damasco, infine, arretrato per il raid, nel frattempo avrebbe sferrato un’offensiva che gli ha fatto recuperare posizioni sul monte Thurda, con la copertura russo-siriana dall’alto.








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