2016-09-19 13:30:00

Don Carrón: la bellezza della fede, risposta alle sfide di oggi


Testimoniare la verità del Vangelo in una società pluralistica, ma come? A questo interrogativo risponde il libro “La bellezza disarmata” di don Julián Carrón, presidente da dieci anni del Movimento di Comunione e Liberazione. Nel volume presentato questa sera a Torino, l’autore indica come risposta alle grandi sfide dei nostri giorni, l’attrattività della testimonianza cristiana. Ascoltiamolo al microfono di Paolo Ondarza

R. – La bellezza disarmata è la fede che con la sua capacità di fascino può veramente affascinare le persone senza nessun altro bisogno di potere o di forza per attrarre. Se noi puntiamo sulla capacità dell’uomo di riconoscere il bello, il vero, le persone si ritrovano …

D. – Quindi, la bellezza disarmata può essere effettivamente una risposta, anche di fronte ai grandi temi: penso ad esempio alla questione dell’immigrazione, alle questioni che riguardano più da vicino la nostra Europa...

R. – Io penso che questa sia l’unica possibilità. Noi abbiamo tante persone che vengono da fuori: se non trovano qua un’accoglienza, se non trovano qualcosa di bello, se quello che trovano è solo il nulla, il nulla sarà come un’occasione favorevole perché da lì possa scatenarsi la violenza. Come abbiamo visto infatti abbiamo immigrati di seconda generazione, nati in Europa, cresciuti qua che hanno ricevuto un’educazione, ma non trovando qualcosa che li possa veramente affascinare, in quel nulla sono come pronti a qualsiasi tipo di fondamentalismo o di radicalismo. O noi riusciamo a offrire qualcosa di più affascinante della violenza o saranno poi presi da qualsiasi tipo di radicalismo.

D. – Don Julián Carrón, cosa viene a dire a noi la bellezza disarmata di fronte al dibattito che riguarda i temi della famiglia e dei nuovi diritti?

R. – Ma … è lo stesso, sa? Vediamo che le leggi non hanno bloccato o fatto venire meno il fascino della bellezza delle famiglie. Se noi cristiani non siamo in grado di testimoniare che c’è una modalità di vivere molto più attraente rispetto all’altra, non ci sarà alcuna legge che possa bloccare il dilagare di una mentalità. E’ una sfida per tutti noi: la sfida non è cercare di imporre qualcosa, ma cercare di mostrare la bellezza di una vita che, nel suo fascino, è capace di convincere. La bellezza non lascia mai indifferenti. E' l'unica capce di essere rispettosa della libertà dell’uomo, perché nessuno vuole che nessuno imponga niente …

D. – Tutto questo presuppone che sia dato spazio ad un pluralismo, sia data la possibilità di esprimersi anche a chi testimonia questa bellezza disarmata: quindi, necessario è il rispetto pieno della libertà religiosa …

R. – Esatto. La libertà religiosa è la condizione. A me sembra che sia il passo fatto dal Concilio Vaticano II. La Chiesa, riflettendo sulla natura della verità cristiana, ha riconosciuto che la verità non ha bisogno di altro che lo splendore della verità stessa. Ed è per questo che non c’è un altro modo di trasmettere la verità, se non attraverso la libertà. Tutte queste cose sono veramente pertinenti a un mondo multiculturale, come lo era – tra l’altro – agli inizi del cristianesimo. In nessun’altra epoca il cristianesimo si è diffuso così in fretta come nei primi secoli e non c’era niente di quello che noi abbiamo adesso: nessuna cosa che favorisse esternamente la testimonianza della fede.

D. – La bellezza disarmata sollecita quindi ogni uomo, ogni donna, l’intera Europa a riappropriarsi della propria identità per testimoniarla...

R. – Esatto. Da dove si comincia? Da quelli che sono stati chiamati da Dio. La fede ce l’ha data a noi per tutti: non è solo per noi, per conservarla nella nostra stanzetta; ma ce l’ha data per viverla davanti a tutti: nel lavoro, nella famiglia, nella società, nei luoghi della vita di tutti …








All the contents on this site are copyrighted ©.