2016-09-19 16:26:00

Paralimpici abbattono barriere e luoghi comuni


Dal 7 al 18 settembre i Giochi paralimpici a Rio. Nel medagliere vince la Cina con 239 medaglie, di cui 107 d'oro. Seconda la Gran Bretagna. Terza l'Ucraina, che nonostante la difficile situazione del Paese e forse 'favorita' per l'assenza degli atleti russi, ha collezionato 117 medaglie. Il miglior risultato di sempre, che svela l'attenzione di Kiev verso l'attività agonistica per disabili a partire dalla riabilitazione e dalla diffusione dei centri sportivi. 

Le abilità dei paralimpici

"Le paralimpiadi si confermano un evento, commenta Stefano Caredda, caporedattore dell'agenzia giornalistica quotidiana 'Redattore Sociale', che vanno oltre l'evento sportivo". "E' vero che il movimento paralimpico sta raggiungendo, sempre più, prestazioni sportive di grande livello. Ma i Giochi si confermano un evento capace di andare oltre le prestazioni sportive, per quanto sensazionali". "Ciò che rende realmente diverse le paralimpiadi è la potenza del messaggio che riescono a dare, la carica di vita e entusiasmo, che oltre le difficoltà, oltre ogni barriera, riescono a trasmettere". "Le paralimpiadi sono un evento che rompe gli schemi, che muta il concetto di abilità e disabilità, che rovescia, che sconvolge credenze che sembravano ovvie. Chi si avvicina per la prima volta alle paralimpiadi ha sempre uno shock iniziale perchè abbiamo sempre pensato che da una parte ci fossero gli abili e arruolati e dall'altra i disabili, in qualche modo, gli scartati". "Quando infatti vedi un atleta con una gamba sola che salta in alto un metro e ottanta o un metro e novanta, quando se tu arrivi ad un metro è un successo, hai uno schok emotivo abbastanza evidente". "Questo, conclude Caredda, pone l'accento, invita a riflettere in modo davvero profondo, sui concetti di disabilità e abilità. E ciò è il valore sociale più ampio di un avvenimento come la paralimpiadi, che sono il più grande evento inclusivo del panorama sportivo ma che riescono ad andare oltre lo sport, mettendo in rilievo le abilità rispetto alle disabilità"

L'incontro per la Pace ad Assisi e lo sport

"A Gerusalemme c'è il progetto di un oasi per lo sport a 100 metri dal Muro del Pianto". "Sembra una follia, spiega Carlo Nesti, giornalista e scrittore, un'utopia, un sogno. Invece è tutto vero". "Il progetto si chiama 'Assist for Peace', un assist, un passaggio, che nello sport consente di segnare una rete o realizzare un punto, per la Pace. Luca Scolari, un avvocato con la passione dello sport e del sociale, ne è l'ideatore". "Si tratta una sorta di oratorio, chiamamolo pure così, un campo di calcio aperto a tutti da costruire nell'oratorio di una scuola armena e gestito da un frate ortodosso per consentire ai bambini di Gerusalemme di ritrovarsi per giocare e che riunisca giovani di etnie e confessioni diverse. Già sei mesi fa il progetto è arrivato alla copertura della spesa necessaria, con 250mila euro raccolti, ed i lavori dovrebbero partire a breve. Tanti i campioni coinvolti: tra questi, Sebastian Vettel, Valentino Rossi, Federica Pellegrini, Carlo Ancelotti e Javier Zanetti". "Attenzione, conclude Nesti, sappiamo bene che da quelle parti basta un graffio per riaprire ferite che secolari, ma giornalisticamente non dovremmo mai smettere di aiutare chi prova a realizzare interventi che apparentemente sembrano impossibili".

La scuola calcio

La scuola calcio 'Reset Academy Insuperabili' nasce in Piemonte e si è diffusa in molte regioni italiane. Coinvolge ragazzi e ragazze con disabilità fisico-motorie, cognitive e relazionali. Tra i testimonial dell'Academy, Giorgio Chiellini, difensore della Juventus e della Nazionale italiana di calcio. Ci parla del progetto, Davide Leonardi, presidente della scuola calcio (di Davide Capano)

 








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