2016-09-19 14:22:00

Summit Onu sulle migrazioni. Mons. Perego: tutelare il diritto d'asilo


Summit oggi a New York sui grandi movimenti di rifugiati e migranti, la più grave crisi umanitaria dal secondo dopoguerra - come ha di recente ricordato il Papa - che ha coinvolto lo scorso anno ben 65 milioni di persone nel mondo, una cifra record mai raggiunta. Roberta Gisotti ha intervistato mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, presso la Conferenza episcopale italiana.

Tutti i leader del mondo riuniti nel Palazzo di Vetro, in apertura della 71ma Assemblea generale dell’Onu, che per la prima volta convoca un Summit, voluto dal Segretario generale Ban Ki moon,  sul dramma dei profughi. Un’intera giornata di lavoro con sei tavole rotonde per dibattere sulle cause delle migrazioni in massima parte forzate oltre che sui modi dell’accoglienza e dei rimpatri nel rispetto dei diritti umani di migranti e rifugiati.

D. - Mons. Perego, c’è il timore di altre parole che non portino poi a fatti concreti?

R. – Noi ci auguriamo che questo nuovo incontro importante all’Onu ritorni a parlare in maniera molto puntuale sulle cause delle migrazioni, e in particolare dei richiedenti asilo. Che si ritorni a parlare della necessità della pace in 35 Paesi del mondo dove c’è la guerra; che si ritorni ad affrontare le tematiche ambientali, soprattutto del “land grabbing”, ovvero il fenomeno che vede le multinazionali per propri interessi cacciare le persone dalle loro terre, che quindi si mettono in cammino verso altri Paesi. Che si affronti anche il tema molto grave, e tante volte anche connesso con il mondo dei richiedenti asilo e dei rifugiati, che è il fenomeno della tratta degli esseri umani. In particolar modo, auspichiamo che si diano linee di speciale attenzione ai minori, che sono la metà dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Il prossimo tema della Giornata Mondiale degli immigrati e dei rifugiati, che il Papa ha dato, è proprio quello dei migranti minorenni, vulnerabili e senza voce.

D. – Mons. Perego, che cosa non dovrebbe mancare nel Documento finale del Summit?

R. – La tutela del diritto di asilo, con forme nuove, che sono anche quelle di partenze in legalità, perché non siano lasciate ai trafficanti degli esseri umani; quindi il tema dei corridoi umanitari e di una tutela dei richiedenti asilo non solo all’arrivo ma anche nel loro viaggio. In questa maniera si eviterebbero effettivamente le tante morti in mare, che sono cresciute in maniera esponenziale, ricordate anche dal Papa. E si eviterebbe anche che su questo cammino di tante persone – 65 milioni lo scorso anno – cresca ancora di più il traffico degli esseri umani, anche da parte del terrorismo, che ne fa una delle fonti importanti per alimentare la loro lotta armata.








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