2016-09-20 14:50:00

Acs in Iraq: portiamo aiuto e vicinanza ai cristiani profughi


E’ partita oggi, diretta nel Kurdistan iracheno e in particolare a Erbil e Duhok, una delegazione internazionale di cui fa parte anche la fondazione pontificia Acs-Aiuto alla Chiesa che Soffre. Visiteranno i diversi campi profughi dove vivono migliaia di cristiani iracheni fuggiti dall’Is. “Porteremo loro macchinari per facilitare i lavori manuali che compiono per sopravvivere, ma soprattutto porteremo vicinanza e carità”: così, al microfono di Gabriella Ceraso, il presidente di Acs, Alessandro Monteduro:

R. – Stiamo andando con questo macchinario, ma stiamo andando assieme ad una delegazione internazionale tanto del governo panamense quanto del governo polacco. Loro arrivano con enormi quantità di cibo, medicine, latte in polvere. Ovviamente le ho parlato del dato materiale, ma andiamo ancora una volta per dare seguito a quello che il Patriarca Sako ci disse nell’aprile scorso: “La vostra presenza qui è fondamentale, perché rappresenta un pugno nello stomaco a chi considera l’Occidente una società fallita”.

D. – Ad aprile scorso che persone avete trovato in questi campi profughi? 

R. – Abbiamo trovato ovviamente delle persone di meravigliosa fede. In questi container, dai 15 ai 20 mq, c’è sempre stata per noi la possibilità di individuare un Crocifisso, una Bibbia, un Vangelo. Abbiamo trovato persone che hanno rinunciato a tutto, per salvaguardare la propria identità, la propria fede. Abbiamo trovato anche tanta speranza.

D. – La Chiesa siro-caldea in questi giorni è riunita in preghiera e poi andranno incontro al loro Sinodo. Voi li avete sentiti? Che clima si respira?

R. – La settimana scorsa ho avuto modo di incontrare mons. Nona, arcivescovo emerito di Mosul, oggi in Australia, ma incontreremo i vari vescovi. Attraverseremo anche una buona parte della regione curda. Il clima è quello dell’attesa, della speranza, ma anche una fermezza: la fermezza che i cristiani non devono abbandonare quell’area. Vogliamo impedire l’estinzione dei cristiani dall’Iraq.








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