"Non continuare con lo sfruttamento di contadini e indigeni e dire la verità in ogni momento": questi i due presupposti per avere un Paese migliore indicati dall’arcivescovo di Santiago de Guatemala, mons. Oscar Julio Vian Morales, alla fine della sua omelia di domenica scorsa. "Il Signore è contro quanti sfruttano i poveri e aumentano il prezzo di ogni cosa, fatto che in Guatemala si vede molto. Questo non permetterà mai lo sviluppo dei poveri. Non possiamo rubare i soldi ai poveri, che già hanno sofferto molto per avere quel poco che hanno" ha detto l'arcivescovo secondo quanto riferisce l'agenzia Fides.
I contadini sono stati abbandonati da tutti
Mons. Vian Morales ha sottolineato che i contadini sono stati abbandonati da tutti:
non ricevono ancora istruzione, non possono usufruire dei servizi sanitari e a volte
neanche dei servizi di base. Inoltre ha incoraggiato tutti a dire la verità in ogni
momento, "perché in questo Paese siamo abituati a dire solo una mezza verità, ma così
facendo non si riuscirà a fare giustizia". "Dobbiamo sforzarci di purificare i politici
che non amano il Paese e sfruttano i bisognosi" ha concluso l'arcivescovo.
4 governi non hanno fatto nulla per i contadini
La riflessione di mons. Vian Morales si inserisce nei commenti, a livello nazionale
e internazionale, seguiti al rapporto del giugno scorso della Unità di Protezione
dei difensori dei diritti umani (Udefegua), in cui si legge che negli ultimi 15 anni,
e con 4 governi diversi, non ci sono stati "cambiamenti significativi" riguardo alla
situazione dei contadini.
Il Paese vittima dello sfruttamento delle multinazionali
Una delle conclusioni del forum Oxfam afferma: "In Guatemala i contadini non hanno
accesso alla loro terra. Il Guatemala è il Paese, insieme ad Haiti e al Brasile, dove
la ricchezza è concentrata nella mani di pochissimi. Gli sfratti dei contadini dalle
loro terre finiscono spesso in scontri violenti con le forze dell’ordine". Di questa
opinione è anche Juana Sales, portavoce del Movimento delle Donne Indigene Tzununija
e attivista per i diritti umani dei contadini: "Proprio la ricchezza forestale, mineraria,
idroelettrica e petrolifera del Guatemala fa diventare il nostro Paese una meta prediletta
delle grandi corporazioni multinazionali, che hanno fame di mano d'opera a basso costo
e di permissività statale". (C.E.)
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