2016-09-21 20:00:00

Card. Turkson: per lo sviluppo ascoltare le voci di tutti


Per il progresso, è necessario un integrale sviluppo umano. Così in sintesi il card. PeterTurkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, in un messaggio letto stamani presso la Radio Vaticana in occasione della presentazione del Rapporto 2016 dell’Unctad, la Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo. Sulla scia degli insegnamenti deigli ultimi Pontefici, il porporato sottolinea la necessità di uno sviluppo umano integrale. Il servizio di Debora Donnini:

“Lo sviluppo è il nuovo nome della pace”. Le parole del beato Paolo VI nella Popolorum Progressio suonano di straordinaria attualità. Dal 1964, quando fu fondata l’Unctad, le nuove tecnologie hanno rotto i confini tradizionali tra le nazioni e aperto nuove aree di opportunità economiche. Resta comunque una domanda di fondo su quale tipo di sviluppo sia necessario. Per Paolo VI, lo sviluppo deve coinvolgere ogni persona e tutta la persona. Nel suo messaggio, letto da padre Michael Czerny, dello stesso Pontificio Consiglio, il card. Turkson si richiama all'insegnamento anche di Giovanni Paolo II e di Papa Francesco. Papa Francesco ha infatti esteso alle generazioni future questa definizione, ricorda nel messaggio il porporato:

“We can no longer speak of sustainable development apart from intergenerational solidarity….
Non si può parlare di sviluppo sostenibile senza una solidarietà fra le generazioni. Quando pensiamo alla situazione in cui si lascia il pianeta alle future generazioni, entriamo in un’altra logica”, cioè  quella del dono gratuito che riceviamo e comunichiamo.

Non dimenticare i poveri. Necessarie politiche integrate
Centrale è poi la situazione dei poveri tanto che San Giovanni Paolo II sottolineò come essi possono diventare i principali costruttori di un nuovo e più umano futuro per tutti.

Da non dimenticare la lunga crisi finanziaria che si trascina dal 2008. Bisogna fare di più. Esercitare una maggiore responsabilità. Sono necessarie politiche integrate:

“Integrated policies will require persistence and generosity…
Politiche integrate richiedono costanza e generosità, e che si ascoltino diverse voci”: non solo bancarie, politiche, commerciali ma anche quella dei lavoratori, dei disoccupati di giovani e anziani e dell’ambiente. In conclusione, l’auspicio è che il Rapporto sia di aiuto all’Unctad e ad altre istituzioni per affrontare le sfide dei prossimi decenni.

Nel Rapporto dell’Unctad 2016, dedicato alla trasformazione strutturale per una crescita inclusiva e sostenuta, si chiede di ripensare le politiche economiche per rilanciare la crescita. Centrale è rafforzare una regolamentazione a livello finanziario e aumentare le politiche industriali. Si mette in luce come in molti paesi sviluppati, l’austerità delle politiche di bilancio abbia portato ad una delle riprese più deboli mai registrate dopo una crisi economica. Segnalata anche la lenta crescita dei salari e come la perdita di slancio delle economie avanzate stia comportando effetti anche su quelle dei paesi in via di sviluppo. A fronte dell’attuale contesto globale di stagnazione economica, ci vogliono soluzioni ambiziose, un costante dialogo fra governo ed imprese e integrazione. 








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