2016-09-22 20:30:00

Libia, forse Al Qaeda dietro il rapimento degli italiani


Massima confusione e dichiarazioni contrastanti sulla possibile sorte dei due tecnici italiani rapiti con un loro collega canadese a Ghat, in Libia. Secondo le forze armate dietro il rapimento vi sarebbe Al Qaeda, ma le autorità locali smentiscono. Francesca Sabatinelli:

La mano di Al Qaeda dietro al sequestro di Cacace, Calonego e del loro collega canadese, lunedì scorso nel sud della Libia, a Ghat. E’ quanto dichiarato dal  portavoce dell’autoproclamato esercito nazionale libico del maresciallo Khalifa Haftar. A compiere il rapimento sarebbe stata una banda criminale, in azione per conto dell’organizzazione terroristica, ipotesi scartata nei giorni scorsi dal consiglio comunale di Ghat e oggi dallo stesso sindaco della città, per il quale  i tre uomini sarebbero nelle mani di un gruppo di fuorilegge già conosciuto alle autorità,. A Ghat, ha detto il sindaco, sarebbe inoltre già arrivato un team di sicurezza italiano che seguirà la vicenda in tandem con apparati militari e di sicurezza libici. Non ci risulta che ci sia Al Qaeda dietro al rapimento, ha detto il ministro degli esteri italiano Gentiloni,  che i tre fosse stati rapiti da criminali comuni era stato già dichiarato in mattinata dal ministro della difesa italiano Pinotti per la quale è da escludere un collegamento tra il sequestro e la missione italiana in Libia. Intanto c’è tensione dopo la volontà del consiglio di stato libico, a Tripoli, di assumere il potere legislativo sottraendolo così al parlamento di tobruk che ha definito golpe la decisione. Preoccupazione è stata espressa dall’inviato Onu per la Libia, Martin Kobler, mentre dal vertice ministeriale sulla Libia a New York arriva la richiesta di preparare una bozza di costituzione entro il 2017.

 








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