Il governatore del North Carolina, Pat McCrory, ha dichiarato ieri lo stato di emergenza nella città di Charlotte dopo la seconda notte di scontri tra polizia e manifestanti. La protesta è dovuta alle uccisioni, questa settimana, da parte delle forze dell’ordine, di due afroamericani, uno a Charlotte e uno a Tulsa, in Oklahoma. Il servizio di Roberto Piermarini:
Sale la tensione Charlotte dove ieri, nel centro della città, uno o più spari hanno colpito un uomo che ora versa in gravi condizioni in ospedale. A far fuoco è stato un civile non la polizia, dicono gli uffici del sindaco. La situazione ha rischiato di degenerare in particolare quando i manifestanti hanno tentato di forzare il cordone di poliziotti in tenuta anti-sommossa per entrare nell’hotel dove era stato portato l’uomo ferito, per un primo soccorso. I poliziotti hanno reagito con lancio di lacrimogeni per disperdere la folla che ha risposto con pietre e bottiglie. Rotte alcune vertine e danneggiate automobili. Ora la protesta rischia di allargarsi ad altre città del paese: già a New York sono scesi per strada in centinaia per denunciare metodi brutali della polizia e chiedere giustizia.
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