2016-09-23 13:45:00

Onu: in Burundi lesi diritti umani. P. Marano: rischio genocidio


In Burundi, sono in corso da più di un anno gravi violazioni dei diritti umani ed è alto il rischio di genocidio. L’allarme è lanciato dall’Onu e si riferisce alle manifestazioni contro il terzo mandato del presidente Nkurunziza, che sta usando il pugno di ferro contro le opposizioni. Giancarlo La Vella ne ha parlato col saveriano, padre Claudio Marano, per anni missionario in Burundi:

R. – La situazione è molto grave. Nkurunziza con il suo governo non collabora e non accetta nessun dialogo con l’opposizione e l’opposizione non accetta nessun dialogo con Nkurunziza. E allora l’opposizione si sta armando: hanno fatto diversi gruppi che sono in Rwanda, Repubblica del Congo, Tanzania e molti sono scappati all’estero. Nkurunziza, d’altra parte, sta facendo delle retate continue, cercando di prendere la gente che è stata fotografata o ferita durante le manifestazioni: la stanno mettendo in prigione e dalla prigione salta fuori normalmente la tortura e poi anche le uccisioni in massa.

D. – C’è la paura che si torni a quel genocidio che negli anni Novanta il Paese ha già vissuto…

R. – C’è un grosso rischio, perché la gran parte dell’opposizione è composta dai Tutsi e la gran parte della gente che è con il presidente appartiene agli Hutu. La stessa gente del governo, in diversi discorsi ufficiali, parla di vendette sui Tutsi che già dal 1972 hanno distrutto gli Hutu. Quindi, ciò porta a pensare che prima o poi qualcosa arriverà, perché molti dell’opposizione – quindi molti Tutsi – sono scappati in Rwanda e secondo anche i rapporti Onu, il Rwanda li sta preparando per armarsi e attaccare il Burundi.

D. – La comunità internazionale sicuramente è impegnata in crisi molto gravi in questo momento, ma sarebbe opportuno uno sguardo proprio alla situazione burundese, casomai attraverso l’Unione Africana: in che modo?

R. – A livello internazionale sono stati fatti dei passi e questi sono stati fatti nella chiusura di tutti doni e i progetti da parte dell’America, della comunità europea, la Francia, il Belgio e la Germania. Questo ha portato il Burundi all’ultimo posto nella povertà nel mondo intero. Quindi, nel Paese stanno vivendo tempi molto difficili: la moneta è stata svalutata di più del 50% e tutti ne soffrono terribilmente.








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