2016-09-24 13:13:00

Vescovi brasiliani: difendere sempre integrità della vita


“Rifiutiamo l’aborto e le eventuali iniziative che minacciano la vita, in particolare quelle che approfittano delle situazioni di fragilità che colpiscono le famiglie”: scrive così la Conferenza episcopale del Brasile (Cnbb) in una nota intitolata “In difesa dell’integrità della vita”. Il documento si riferisce, nello specifico, alla normativa attuale sull’adozione di misure cautelari sanitarie per contrastare il virus zika. Le donne incinte che vengono colpite da tale virus, infatti, rischiano di dare alla luce bambini affetti da microcefalia.

Sostenere le famiglie con bambini affetti da microcefalia
“È urgente – scrivono i vescovi brasiliani – che il governo implementi politiche pubbliche per affrontare in modo efficace il virus zika come, ad esempio, una diagnostica efficiente e un sostegno nel sistema sanitario pubblico”. Di qui, l’appello affinché venga esteso “per tutta la vita il sussidio ai bambini microcefalici e non per soli tre anni”, come vorrebbe la normativa attuale. Non solo: la Cnbb chiede anche che tale sussidio sia concesso “immediatamente dopo la nascita del bambino e non al termine dell’indennità di maternità”.

Nessuna disabilità giustifica l’aborto
I presuli si dicono poi “indignati” da chi sostiene e incoraggia l’aborto in caso di contagio da zika, per evitare eventuali danni ai nascituri: “Nessuna disabilità, per quanto grave, diminuisce il valore e la dignità della vita umana e giustifica l’aborto”. Anzi, come scrive Papa Francesco nell’Esortazione apostolica post-sinodale “Amoris Laetitia”, “meritano grande ammirazione le famiglie che accettano con amore la difficile prova di un figlio disabile. Esse danno alla Chiesa e alla società una testimonianza preziosa di fedeltà al dono della vita” (n. 47).

L’esempio positivo delle Paralimpiadi
Come esempio concreto dell’importanza di tutelare la vita sempre e comunque, i vescovi brasiliani citano le Paralimpiadi, svoltesi a Rio de Janeiro dal 7 al 18 settembre scorsi: questi Giochi dedicati ad atleti con disabilità “hanno offerto una lezione che merita di essere appresa da tutti”, perché hanno dimostrato che “l’umanità si rivela soprattutto nella fragilità”. Esprimendo, quindi, “solidarietà alle famiglie che convivono con la realtà della microcefalia”, la Cnbb auspica che esse trovino “accoglienza e sostegno” all’interno della società. (I.P.)








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