2016-09-24 12:54:00

Vescovi Malaysia: misericordia e inclusione per i migranti


Misericordia e inclusione sono le coordinate fondamentali insegnate dal Vangelo a ogni cristiano che si relaziona con gli immigrati: lo afferma il messaggio di mons. Bernard Paul, presidente della Commissione per la Pastorale per i migranti e gli itineranti della Conferenza episcopale di Malaysia, Singapore e Brunei. Il documento è stato diffuso in occasione della “Giornata per i migranti”, che la Chiesa locale celebrerà domani, domenica 25 settembre.

Il contributo dei migranti alla società
Il testo, citato dall’agenzia Fides, sottolinea che “l'economia malese è fortemente dipendente dal lavoro degli immigrati”: secondo dati ufficiali, infatti, i migranti nel Paese sono 6,7 milioni, tra i quali oltre 4 milioni di lavoratori senza documenti regolari. “Solo pochi sono disposti a parlare delle benedizioni che i lavoratori immigrati e i rifugiati portano alla nostra vita, alla nostra economia, alle nostre imprese – scrive mons. Paul - La loro presenza si fa sentire anche nelle costruzioni, nella produzione, in agricoltura, nelle piantagioni, nel terziario”.

Non possiamo voltarci dall’altra parte
Di qui, le domande poste dal presule: “Possiamo ignorare il loro contributo? Possiamo voltarci dall’altra parte, senza alcun riconoscimento? Abbiamo il coraggio di ammettere che sono i nostri nuovi vicini?”. “I migranti e i rifugiati sono i nostri nuovi amici e nuovi vicini, in un mondo contrassegnato da globalizzazione e mobilità”, ha detto.

Parrocchie siano centri di integrazione e accoglienza
Il vescovo malese ricorda, poi, che “quando i nostri figli emigrano in terre straniere, desideriamo per loro inclusione, rispetto e benevolenza. Cerchiamo quindi di fare altrettanto”. Per questo, l’auspicio è che “le parrocchie diventino centri d’integrazione” e si attivino per costruire “una comunità di migranti”, partendo dalla domanda evangelica: “Chi è il mio prossimo?”.

Lasciarsi muovere dalla misericordia
Il messaggio si conclude con l’appello a tutti gli uomini di buona volontà a “lasciarsi muovere dalla misericordia di Dio” e ad avere “l’atteggiamento evangelico del samaritano verso questi nuovi vicini, che sono in mezzo a noi, per costruire il Regno di Dio”. (I.P.)








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