2016-09-29 14:05:00

Il card. Bagnasco sul referendum: i cittadini si informino


In vista del referendum costituzionale del 4 dicembre i cittadini si informino, non si accontentino di slogan. Lo ha affermato il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Angelo Bagnasco, durante la conferenza stampa alla fine del Consiglio episcopale permanente chiusosi ieri. Altri temi dibattuti: il lavoro e la riforma delle Diocesi. Alessandro Guarasci:

Un momento importante per il Paese, perché la Costituzione non la si cambia tutti i giorni, è la base di tutte le leggi. Ecco perché il referendum costituzionale del 4 dicembre ha bisogno di massima consapevolezza. Il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco:

“La partecipazione della sovranità popolare con il proprio diritto, dovere, di voto, in modo particolare – ripeto – per l’oggetto. E auspichiamo che le persone si informino, non si accontentino del sentito dire, di un’opinione o di slogan”.

I vescovi sono preoccupati anche per il lavoro. Più dell’11% infatti non ha un’occupazione. Ancora il cardinale Bagnasco:

“Perché nelle nostre parrocchie, nelle nostre curie, nei nostri episcopi, continua la processione di gente che ha perso il lavoro o che non lo trova: di tutte le età. Ora la Chiesa, oltre alla vicinanza, cerca di trovare delle vie, delle possibilità, di proporre dei percorsi”.

E allora ecco che tante diocesi si fanno promotrici di cooperative, riscoprono terreni da coltivare, danno indicazioni per aprire nuove iniziative imprenditoriali. Altro tema al centro del Consiglio episcopale, l’attuazione della riforma del processo matrimoniale:

“Facilitare la vicinanza della giustizia ecclesiastica alla gente; la maggiore gratuità o accessibilità possibile, che non è una cosa nuova – nuovissima – e anche la possibilità di non contribuire neppure minimamente, se le circostanze lo richiedono, a quelle che sono le spese generali per i dipendenti che ci lavorano e hanno diritto al loro stipendio, e per le strutture minimali che ogni tribunale richiede”.

Per il prossimo Consiglio episcopale permanente inoltre dovrebbe essere pronta la revisione della geografia delle diocesi, come chiesto dal Papa.








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