2016-09-29 12:44:00

La videoarte entra ai Musei Vaticani con la "Sala Studio Azzurro"


La videoarte entra per la prima volta ai Musei Vaticani con l’inaugurazione della nuova “Sala Studio Azzurro”. La nuova sezione, parte delle collezioni di arte contemporanea, ospiterà l’opera “In principio (e poi)”, già realizzata per il padiglione della Santa Sede alla Biennale di Venezia del 2013 e ispirata ai primi 11 capitoli della Genesi. Il servizio di Michele Raviart:

"Mio padre si chiamava Antonio; i genitori di mio padre si chiamavano Maurizio e Maria Pia; quelli di mia mamma, Maria e Antonio…”.

Le voci sono quelle dei detenuti del carcere milanese di Bollate. Le loro immagini camminano in circolo sullo schermo e solo quando il visitatore poserà le mani su di loro cominceranno a parlare, a raccontare la loro storia familiare, la loro genealogia. Accanto a loro, negli schermi laterali, la Creazione si manifesta con i nomi di piante e animali, descritti con la lingua dei segni da un gruppo di sordomuti. Al centro la mano del visitatore si proietta sul pavimento attraverso un fascio di luce, la luce da cui tutto è iniziato. E’ la Genesi, così come è immaginata dal gruppo di artisti milanesi “Studio Azzurro”. Cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura:

E’ un’opera legata soprattutto a tre verbi. Il primo è certamente quello della parola, perché – per esempio – i carcerati raccontano le loro genealogie, cioè la storia dell’umanità, sia pure nel loro microcosmo. Il secondo verbo è quello del vedere, che avviene nel silenzio – i sordomuti parlano con i gesti – e quindi le loro sono immagini non descritte ma rese visibili. E da ultimo, il “toccare”.

L’interazione tra spettatore e opera è infatti la chiave interpretativa di questa videoinstallazione, la prima ad essere inserita tra le esposizioni permanenti dei Musei Vaticani, come spiega il direttore Antonio Paolucci:

 “Quello che gli autori, gli artisti hanno voluto è il coinvolgimento del riguardante, dello spettatore. E’ un tipo di opera nella quale io che guardo sono, in qualche modo, co-creatore insieme all’artista che ha prodotto l’installazione. Io allungo la mano, si accendono gli schermi, partecipo della creazione. E’ un’opera di una straordinaria intensità poetica e di grande efficacia didattica: uno la guarda e capisce tutto!”.

Nata a partire dalle riflessioni del cardinale Ravasi sulla Creazione, l’opera è stata realizzata per la 55.ma Biennale di Venezia del 2013 e poi donata dal Pontificio Consiglio della Cultura ai Musei Vaticani. Leonardo Sangiorgi è uno dei fondatori di Studio Azzurro, che dal 1982 si propone di collegare le arti visive in forma interattiva:

“Leggendo le parole del cardinale Ravasi, abbiamo trovato una perfetta aderenza con le parole con cui noi raccontavamo il compito del nostro lavoro. L’artista non è più quella figura solitaria, in cima alla montagna. L’artista è una persona che sta nella piazza del mercato e che ha bisogno di persone attorno a lui che lo aiutino nella sua ricerca e nella sua visione. E questo è lo spirito con cui noi affrontiamo il nostro lavoro”.








All the contents on this site are copyrighted ©.