2016-09-30 14:12:00

Gioco d'azzardo: slot machine caleranno del 30%


In Italia, sono 120 mila le slot machine che verranno eliminate da bar, tabacchi, ristoranti e alberghi. E’ quanto ha reso noto il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Barretta, intervenendo alla Conferenza unificata Stato-Regioni. L’operazione dovrebbe portare a una diminuzione delle slot machine del 30% su un totale di oltre 380 mila presenti negli esercizi commerciali. Si tratta di un importante provvedimento, sottolinea al microfono di Amedeo Lomonaco il portavoce della campagna “Mettiamoci in gioco”, don Armando Zappolini:

R. – Sicuramente è un passo positivo. Rimaniamo, però, molto perplessi e preoccupati su quello che ancora non si dice: sul cambiamento in atto, per esempio, su tutte le slot e le vlt. Le slot sono le macchinette dove si mettono le monete. Le vlt, invece, sono quelle dove si inseriscono le banconote. Noi stiamo chiedendo che, per esempio, queste macchinette siano meno aggressive. In realtà le slot sono meno pericolose delle vlt come evoluzione del gioco. Si riducono le slot ed è una cosa buona che si tolgano dai tabaccai e dai bar. Bisogna, però, stare attenti anche al risultato finale: non è detto che togliendo 120 mila slot si riduca l’offerta di gioco o la pericolosità dei giochi. Quindi, per noi sono fondamentali il divieto assoluto di pubblicità e la possibilità di individuare il giocatore.

D. – Si potrebbe ad esempio introdurre la possibilità di un numero massimo di partite giornaliere attraverso l’inserimento di una tessera, di un qualcosa che identifichi ogni giocatore…

R. – Infatti una delle richieste che noi facciamo è la “tessera sanitaria del giocatore”, dove una macchina possa essere preparata in modo tale che un giocatore che fa un uso o un consumo eccessivo di soldi possa essere allarmato o segnalato al Sistema sanitario. I dati dei giocatori oggi li hanno solo le agenzie del gioco. Noi vogliamo, invece, che questi dati vadano in carico al Servizio sanitario.

D. – Bisogna anche ridurre il numero di sale da gioco…

R. – Crediamo che debbano essere intanto concentrate: il fatto di levare le macchinette da una disseminazione totale e concentrarle in luoghi dedicati permette un maggiore intervento di prevenzione e di informazione. E poi, chiaramente, resta fondamentale limitare, in modo assoluto, la pubblicità sull’azzardo.

D. – Quali norme servono, in particolare, per restringere ancora di più questo campo?

R. – L’esempio lo abbiamo molto chiaro sulla legge che ha proibito anni fa la pubblicità sul fumo. Non penso che le società del fumo siano fallite perché non c’è più pubblicità nei giornali o in televisione. Noi dobbiamo togliere ogni punto di riferimento pubblicitario e questa è una cosa che dipende solo dalla volontà politica.

D. – Si potrebbe però dire che è stata tolta la pubblicità per quanto riguarda il fumo, però la gente continua a fumare. La stessa cosa potrà accadere con le persone che hanno patologie legate al gioco…

R. – Il fumo, però, è calato molto e poi una persona comincia intanto a capire che forse c’è dietro un problema di salute. Poi, ognuno liberamente sceglie come e con cosa intossicarsi nella vita. Però, non è qualcosa che ti viene presentato come una soluzione ai problemi della vita. Ti viene detto: “Guarda, puoi anche giocarti i tuoi soldi in questo modo, ti puoi divertire, rischiare una scommessa ecc. Però sappi che è una cosa che ha un riferimento anche alla salute”. Siccome di fumo si muore per cancro al polmone, abbiamo detto di non pubblicizzarlo più o anzi di pubblicizzare l’idea che sia una cosa pericolosa. Poi la libertà della persona chiaramente non viene aggredita e ognuno fa le sue scelte. Tutti ci avveleniamo con qualcosa: dal caffè alle sigarette… Però lo facciamo in modo controllato, consapevole e sicuramente non con l’incentivo di uno Stato che invece, da tutte le parti, ti dice: “Gioca! Ti sistemi la vita… Ti diverti… Se non giochi sei una mummia…”. Queste sono cose inaccettabili in una civiltà normale.








All the contents on this site are copyrighted ©.