2016-09-30 17:54:00

Il commento di don Sanfilippo al Vangelo della Domenica XVII T.O.


Nella 27.ma domenica del Tempo ordinario, ci propone il Vangelo in cui i discepoli chiedono a Gesù: ”Accresci in noi la fede!”. Il Signore risponde:

Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Gianvito Sanfilippo presbitero della diocesi di Roma:

La fede aiuta a non soccombere davanti all’iniquità, spesso dilagante, ed incoraggia, chi crede nel Salvatore, a sperare l’impossibile nelle situazioni più ardue. Essa spinge i cristiani a distinguersi, andando controcorrente, in mezzo alle tenebre dell’egoismo edonista. Apprezzare l’indissolubilità e la fedeltà del matrimonio fino alla fine, rispettare la vita dal concepimento alla morte naturale, accogliere in casa i propri cari anziani, obbedire a Dio con l’Humanae Vitae, amare la differenza sessuale e la castità liberante fin dalla gioventù, sono alcune attitudini cristiane che solo la fede adulta fa risplendere in questa generazione. A queste si aggiungono: la cura del povero e delle sue necessità, facendo pure attenzione, però, alla fame e sete spirituale di chi è privato della verità di Cristo e dell’uomo, e mendica, pertanto, perdono, e capacità di amare, anche il nemico. Questo stile di vita, unito allo zelo per l’annuncio del Vangelo, nutre la speranza di eternità e la ricerca del senso dell’esistenza che attendono con impazienza una risposta nel cuore di ogni uomo. Proprio da qui, Gesù chiede a tutti noi: “Preparami da mangiare, dammi da bere”. La fede che induce a servire il Signore nei fratelli è un dono che non viene da noi, per questo possiamo affermare con il Vangelo “Siamo servi inutili, abbiamo fatto quanto dovevamo fare”.








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