2016-09-30 15:37:00

Francesco incontra Ilia: uniti in un mondo assetato di misericordia


Un nuovo passo nel cammino ecumenico per rendere più stretti i legami tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa di Georgia. E’ lo spirito che ha animato l’incontro di Papa Francesco ieri con il Catholicos e Patriarca di tutta la Georgia Ilia II, avvenuto nella Sede del Patriarcato Ortodosso a Tbilisi. Il Pontefice, nel suo discorso, ha invitato cattolici ed ortodossi a testimoniare assieme il Vangelo in un mondo assetato di pace e misericordia. Durante l'incontro anche l'offerta simbolica del te e del caffé di benvenuto al Papa, una tradizione familiare in Georgia. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Rimanere saldi nel Signore per essere "fraternamente uniti" nell'annunciare il Vangelo. E’ il messaggio forte che Papa Francesco ha consegnato nel suo incontro con il Patriarca Ilia II. Il Pontefice si è detto innanzitutto commosso per l’Ave Maria composta dallo stesso Patriarca e che è stata intonata all’inizio della cerimonia.

Nuovo slancio e fervore per i vincoli tra cattolici e ortodossi
Quindi, ha ricordato i momenti salienti delle rinnovate relazioni tra la Chiesa ortodossa di Georgia e la Chiesa cattolica e la storica visita di San Giovanni Paolo II in terra georgiana alle soglie del Giubileo del 2000. Un cammino ecumenico che deve proseguire:

“Ora, la Provvidenza divina ci fa nuovamente incontrare e, di fronte a un mondo assetato di misericordia, di unità e di pace, ci chiede che quei vincoli tra noi ricevano nuovo slancio, rinnovato fervore, di cui il bacio della pace e il nostro abbraccio fraterno sono già un segno eloquente”.

Evangelizzare insieme, le difficoltà non diventino impedimenti
“Perché il Vangelo porti frutto anche oggi – ha ripreso – ci viene chiesto” di “rimanere ancora più saldi nel Signore e uniti tra noi”:

“La moltitudine di Santi che questo Paese annovera ci incoraggi a mettere il Vangelo prima di tutto e ad evangelizzare come in passato, più che in passato, liberi dai lacci delle precomprensioni e aperti alla perenne novità di Dio. Le difficoltà non siano impedimenti, ma stimoli a conoscerci meglio, a condividere la linfa vitale della fede, a intensificare la preghiera gli uni per gli altri e a collaborare con carità apostolica nella testimonianza comune, a gloria di Dio nei cieli e a servizio della pace in terra”.

Il Papa ha ricordato che la Chiesa ortodossa di Georgia è radicata in particolare nella figura dell’Apostolo Andrea ed ha così sottolineato che - come Andrea era fratello di Pietro - anche la Chiesa cattolica e quella ortodossa della Georgia devono oggi rinnovare la “fraternità apostolica”, lasciandosi guardare dal Signore per essere “insieme annunciatori della sua presenza”.

Nell’amore di Cristo, il popolo georgiano ha superato innumerevoli prove
Quindi ha messo l’accento sull’amore di Cristo che ci innalza perché “permette di elevarci al di sopra delle incomprensioni del passato, dei calcoli del presente e dei timori per l’avvenire”:

“Il popolo georgiano ha testimoniato nei secoli la grandezza di questo amore. È in esso che ha trovato la forza di rialzarsi dopo innumerevoli prove; è in esso che si è elevato fino alle vette di una straordinaria bellezza artistica”.

Voglio essere amico di tutti i georgiani, invochiamo la pace assieme
Francesco ha ricordato l’importanza del patrimonio culturale della Georgia e in modo speciale Santa Nino che diffuse la fede tra le popolazioni di questa terra e che, per questo, viene equiparata agli Apostoli. Quindi ha ribadito il suo voler essere amico di tutti i georgiani, augurando la pace ad una terra ferita:

“Desidero essere amico sincero di questa terra e di questa cara popolazione, che non dimentica il bene ricevuto e il cui tratto ospitale si sposa con uno stile di vita genuinamente speranzoso, pur in mezzo a difficoltà che non mancano mai. Anche questa positività trova le proprie radici nella fede, che porta i Georgiani a invocare, attorno alla propria tavola, la pace per tutti e a ricordare persino i nemici”.

Francesco ha concluso il suo intervento rivolgendo un pensiero speciale ai tanti cristiani che ancora oggi nel mondo "soffrono persecuzioni e oltraggi". Dal canto suo, il Patriarca Ilia II ha definito storica la visita di Francesco per tutta la Georgia e ha invocato la benedizione del Signore su di Lui e sulla Chiesa cattolica. Il Papa ha donato al Patriarca il Codex Pauli, un prezioso volume edito in occasione del bimillenario della nascita di San Paolo.








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