2016-10-01 14:03:00

Cassazione riconosce due madri. Cerrelli: negazione del diritto


Fa discutere la sentenza della Cassazione secondo la quale l’anagrafe di Torino dovrà riconoscere che è figlio di due mamme il bambino nato in Spagna grazie ad inseminazione eterologa.  La sentenza della  Suprema Corte si basa sull’osservazione che la Costituzione non vieta alle persone dello stesso sesso di generare o accogliere figli. Il bambino è nato dal seme di un donatore anonimo, dall’ovulo di una delle due donne e partorito dall’altra. Le due si erano sposate nel 2009 nel Paese iberico  e oggi sono divorziate. Per un commento alla sentenza Paolo Ondarza ha sentito l’avvocato Giancarlo Cerrelli, consigliere centrale dell'Unione Giuristi Cattolici Italiani:

R. – Quello che la Cassazione fa è mettere in dubbio la regola prevista dall’art. 269 del Codice Civile, che afferma che la madre è colei che partorisce. Praticamente, secondo la Cassazione, bisogna rivedere questa norma, perché oggi non è più così visto che ci sono delle nuove tecniche di fecondazione artificiale... Stiamo assistendo, ormai da anni, ad una deriva del diritto: si sta decostruendo la famiglia, ma si sta decostruendo anche la nostra antropologia. Bisogna ribadire che non vi è un diritto al figlio! Il diritto al figlio comporta che il figlio sia un oggetto. Il diritto alla autodeterminazione fin dove può giungere? In questo caso si pensa al bambino?

D. – Oltre a confliggere con il diritto naturale - sta dicendo lei - in base al diritto all’autodeterminazione, si ignora quello che potremmo definire un diritto che ogni uomo e ogni donna dovrebbe avere alla propria identità, a conoscere le proprie origini…

R. – Certo! Vi è il diritto a conoscere le proprie origini, a conoscere il padre. E purtroppo, in questo modo, con le tecniche soprattutto di procreazione eterologa, questo diritto rimane inevaso! Quindi stiamo veramente assistendo ad una negazione del diritto. Quello che dispiace di più, soprattutto per chi è un uomo di diritto, è vedere che la Cassazione non guardi a che cosa sia veramente il diritto e cioè dare a ciascuno il suo e quindi alla giustizia; ma dia invece il lascia passare a tutte quelle forme di genitorialità sociale che non si basano più sulla certezza del diritto.

D. – Avvocato, si giustifica questa sentenza con il fatto che la Costituzione italiana non vieta a persone dello stesso sesso di generare…

R. – La Costituzione non lo fa perché è un qualcosa che effettivamente è contrario anche al buonsenso. E’ vero che l'omogenitorialità è qualcosa che non si immaginava ai tempi dei padri costituenti, ma è contraria anche al buonsenso. La Costituzione tutela il superiore interesse del minore, che è quello di nascere, di crescere, di essere educato da un papà e da una mamma, da due figure complementari e differenti.

D. – Questa sentenza rappresenta una parola definitiva, essendo un pronunciamento della Cassazione?

R. – Sì, questa pronuncia è definitiva e darà la stura al riconoscimento della genitorialità sociale, al superamento della genitorialità biologica e quindi da questa sentenza la maternità surrogata viene legittimata.








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