2016-10-01 13:29:00

Giornata internazionale degli anziani: risorsa preziosa della società


Oggi si celebra la Giornata internazionale delle persone anziane, promossa dall’Onu per porre l’attenzione sul fenomeno dell’ageism: un atteggiamento diffuso di discriminazione per motivi di età, e, talvolta, anche di abbandono e abuso delle persone anziane. A raccontare come gli anziani siano, invece, risorsa di saggezza e paracadute sociale, è al microfono di Maria Carnevali, Roberto Messina, Presidente di Senior Italia Federanziani:

R. – Gli anziani in Italia sono circa 12 milioni e mezzo.

D. – Oggi è la Giornata internazionale degli anziani, promossa dall’Onu. Perché si è sentita la necessità di promuovere tale iniziativa?

R. – Beh, perché chiaramente il fenomeno della longevità di massa è uno tsunami inarrestabile che arriverà in tutto il mondo, in particolare in Europa, ma in special modo nella nostra nazione. Quindi poter porre attenzione a questo fenomeno della longevità di massa è una cosa estremamente importante, perché nessun Pil, di nessuna nazione, reggerà se non si apporteranno profonde modificazioni nel “manutentare” la salute degli anziani.

D. – Quali sono le iniziative che sono state organizzate per celebrare questa Giornata?

R. -  Sia nell’Oms sia nella Comunità Europea sia in tutte le nazioni ci sono moltissimi convegni, in tutte le parti del mondo, per parlare proprio del fenomeno della longevità di massa. Non solo, proprio il progetto di sostenibilità che è stato fatto appunto dalle Nazioni Unite, ci vede impegnati tutti per poter apportare in ogni programma di qualsiasi governo punti di attenzione al fenomeno della longevità di massa.

D. – Il Presidente Mattarella ha detto che nei riguardi degli anziani si deve avere un dovere di riconoscenza e di sostegno. Come sono visti dalla nostra società gli anziani?

R. – Da un certo punto di vista, vengono considerati un costo, ma questo da una parte di conti, dal punto di vista mero ragionieristico. La realtà è che se non ci fossero i nonni in tutto il mondo, mancherebbe quel paracadute sociale che permette alle famiglie, ancora oggi, in un momento di una congiuntura economica, politica così complessa, il sostegno necessario per andare avanti. Quindi i nonni sono in questo momento il vero paracadute sociale.

D. – Qual è il supporto che danno concretamente alle famiglie?

R. – Prima di tutto, quello della saggezza. Secondo, le attività quotidiane che loro gratuitamente svolgono all’interno della famiglie e non. Pensi soltanto che, tanto in Italia quanto in Europa, il 40% degli anziani offre gratuitamente il lavoro di babysitteraggio ai propri nipoti. E questo è un apporto importante, perché dal risparmio del costo della babysitter, molte famiglie europee e mondiali hanno la possibilità di poter andare avanti e quindi di potersi pagare i mutui o altre necessità familiari. Soltanto in Italia questa opera vale qualcosa come 24 miliardi di euro l’anno.

D. – Quali sono le maggiori problematiche che riscontrano le persone anziane e come aiutarle?

R. – La prima problematica sicuramente è che hanno una quiescenza, un periodo di quiescenza, ovvero della pensione, e hanno delle pensioni estremamente basse e, secondo aspetto, l’accesso alle cure che non è uniforme al livello europeo né tantomeno nella nostra nazione.

D. – Quali politiche si possono mettere in campo per aiutare proprio in queste criticità gli anziani? E poi quali politiche sociali invece si possono mettere in campo per facilitare le famiglie che si prendono cura degli anziani?

R. – Sicuramente il primo aspetto deve essere una strategia politica, dove un welfare a favore della terza età sia maggiore soprattutto nei territori rurali, nei territori dei piccoli comuni. Il secondo aspetto, è sicuramente tenerli impegnati, perché una maggiore attività, un corretto stile di vita nei confronti di queste persone, alla fine, alla lunga, paga, perché significa poi spendere meno in costi sanitari.

D. – Infine, se potesse lanciare un messaggio per questa Giornata internazionale degli anziani, cosa direbbe?

R. – Qualsiasi nazione senza tenere conto delle sue radici, ovverosia della saggezza degli anziani, è una nazione che sicuramente non andrà lontano.








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